L’INVIDIA, E’ UN PECCATO?
Luglio 2006, eravamo andati in Francia con gli amici di
Missaglia, invitati dal paese di La Roche
Posay con cui il comune di Missaglia era gemellata da tempo,
per la festa nazionale francese del 14 Luglio, presa della Bastiglia. 4 giorni
ospiti di una gentile signora, di cui ora purtroppo non ricordo il nome.
Il comune di
La
Roche si trova vicino ai fiumi Indre e Scher , un territorio
molto verde e collinoso poco distante dalla valle della Loira, famosa per i
suoi bellissimi castelli. Anche i dintorni del paese che ci ospitava era
disseminato di castelli medievali e rinascimentali. Un pomeriggio la signora
che ci ospitava ci disse – Oggi vi porto a conoscere una mia amica e a visitare
la sua casa – Casa? La sua amica abitava in un castello! Piccolo si, ma aveva
tutto quello che ci si aspetta di vedere quando si pensa ad un castello. Viale
d’accesso, scuderie, torri e torrette, comignoli a profusione che rimandavano a
grandi camini nei saloni ed aveva ancora le vestigia di un antico ponte
levatoio. La signora del castello ci venne incontro dal giardino, stava appunto
potando le rose ( un classico). Alta magra naso aquilino, stivali e gonna
comoda. Non propriamente bella ma con un sorriso affascinante e un modo di
portare la testa che faceva
intuire
subito a quale classe sociale appartenesse. Ci fece visitare molte sale della
vecchia dimora, raccontandoci le origini della sua casata e le vicissitudini
dei suoi antenati. I suoi antenati. Ecco, se l’invidia è un peccato, allora io
ho peccato. Girando per i saloni, ci condusse nella vecchia sala degli armigeri
e ci presentò il ritratto di un suo vecchio antenato dipinto nei primi anni del
settecento. Guardo il ritratto, guardo lei, riguardo il ritratto. Stesso viso,
stessa postura, stesso naso aquilino, erano identici. Questo è quello che ho
invidiato alla signora del castello,
le radici, l’appartenenza. Non potremo mai sapere dove ci
porterà la vita, sapere da dove veniamo è già un buon punto di partenza