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giovedì 17 luglio 2014


 

L’INVIDIA, E’ UN PECCATO?

Luglio 2006, eravamo andati in Francia con gli amici di Missaglia, invitati dal paese di La Roche Posay con cui il comune di Missaglia era gemellata da tempo, per la festa nazionale francese del 14 Luglio, presa della Bastiglia. 4 giorni ospiti di una gentile signora, di cui ora purtroppo non ricordo il nome. 
Il comune di La Roche si trova vicino ai fiumi Indre e Scher , un territorio molto verde e collinoso poco distante dalla valle della Loira, famosa per i suoi bellissimi castelli. Anche i dintorni del paese che ci ospitava era disseminato di castelli medievali e rinascimentali. Un pomeriggio la signora che ci ospitava ci disse – Oggi vi porto a conoscere una mia amica e a visitare la sua casa – Casa? La sua amica abitava in un castello! Piccolo si, ma aveva tutto quello che ci si aspetta di vedere quando si pensa ad un castello. Viale d’accesso, scuderie, torri e torrette, comignoli a profusione che rimandavano a grandi camini nei saloni ed aveva ancora le vestigia di un antico ponte levatoio. La signora del castello ci venne incontro dal giardino, stava appunto potando le rose ( un classico). Alta magra naso aquilino, stivali e gonna comoda. Non propriamente bella ma con un sorriso affascinante e un modo di portare la testa che faceva  intuire subito a quale classe sociale appartenesse. Ci fece visitare molte sale della vecchia dimora, raccontandoci le origini della sua casata e le vicissitudini dei suoi antenati. I suoi antenati. Ecco, se l’invidia è un peccato, allora io ho peccato. Girando per i saloni, ci condusse nella vecchia sala degli armigeri e ci presentò il ritratto di un suo vecchio antenato dipinto nei primi anni del settecento. Guardo il ritratto, guardo lei, riguardo il ritratto. Stesso viso, stessa postura, stesso naso aquilino, erano identici. Questo è quello che ho invidiato alla signora del castello,
le radici, l’appartenenza. Non potremo mai sapere dove ci porterà la vita, sapere da dove veniamo è già un buon punto di partenza