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giovedì 1 agosto 2013

I ricordi di una vita

 
Era una mattina come tante altre,in macchina,in coda nella solita tangenziale congestionata dal traffico del lunedì mattina,sembrava il solito lunedì mattina. Poi arrivò la telefonata di suo padre.
- Clara, non ti agitare,guida tranquilla e ascolta, appena puoi torna indietro ho portato mamma in pronto soccorso, forse è un ictus, è tutto sotto controllo quindi non essere imprudente.-
Fece come le aveva detto suo padre, mantenne la calma ed al primo svincolo tornò indietro, strane le parole di suo padre, lui si faceva prendere sempre dall’ansia e lei pensò che quelle parole probabilmente gliele aveva suggerite sua madre e questo la rincuorò. Sua madre manteneva sempre la calma, quando la calma era indispensabile per affrontare situazioni delicate. Sua madre,ed ebbe un moto di collera – Non puoi farmi questo, l’infarto, la pressione alta,i reni ed ora pure un ictus ? Basta! --Scusa mamma, scusa non volevo dire quello che ho detto.-
Mentre guidava con prudenza pensò a sua madre, i suoi sogni, i suoi progetti, quella voglia di girare il mondo, curiosa, creativa, sapeva trasformare semplici parole in bellissime poesie, la sua voglia di vivere nonostante tutto e tutti. Sarebbe potuta diventare dottoressa oppure giornalista, comunque sempre in giro per il mondo, zaino in spalla e via, libera, se solo non le avessero tarpato le ali.
Arrivò al pronto soccorso, parcheggiò e si precipitò dentro, terapia intensiva camice cuffia mascherina scarpe pronta, entrò e la vide. Il viso un poco  provato, la linea della bocca non era simmetrica, ma il portamento della testa e quel suo modo di tenere le spalle le fecero intuire che lei c’era, era presente a se stessa, come sempre del resto,si rilassò e respirò.
Si guardarono negli occhi, un sorriso.
Sua madre con gli occhi le stava dicendo – Scusa, scusami non volevo farti preoccupare, va tutto bene.-
E sì, era andato tutto bene  i medici erano ottimisti, il danno era stato lieve e preso in tempo, solo la bocca era rimasta un poco storta con l’angolo sinistro che guardava in su, ma non le stava male, le dava un’espressione furba e sorniona. Restavano ancora da fare degli esami neurologici che non rivelarono nulla di anomalo, era tutto a posto.
Dopo una settimana, parlando e raccontando però Clara si accorse che una parte della sua memoria si era cancellata, alcuni anni della sua vita erano spariti, c’erano dei piccoli buchi sparsi qua e la, non i fatti importanti, quelli c’erano tutti, solo dei piccoli vuoti.
Fù a quel punto che ebbe una meravigliosa intuizione, reinventarle una vita.
Cosi riempì quei piccoli buchi raccontandole di dove era stata e di cosa avesse fatto, le fu facile inventare con fantasia fatti e viaggi perché sua madre grande appassionata di avventure, non potendo viaggiare aveva visto tutti i documentari possibili e conosceva gran parte del mondo, come se ci fosse stata veramente.
Suo padre mago del fotoshop, l’aiutò in questo progetto, ed insieme le reinventarono una nuova meravigliosa vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

martedì 23 luglio 2013

Intellettuali........politici.......che dire.....


Buona sera a tutti,

quando nel mese di Marzo ho aperto questo blog mi sono ripromessa di non trattare argomenti quali: cronaca, attualità e politica. La rete ne è tanto satura che le mie argomentazioni in tutto quel "baillame"sarebbero state superflue, un di più. Poi questa sera tornando dal lavoro in macchina ho acceso la radio, era sintonizzata su "radio 24".Ci sono rubriche che mi piacciono quali: - destini incrociati- nessun luogo è lontano- voi siete qui. E poi ce n'è un'altra che si chiama - la zanzara- di cui non so cosa pensare e quindi non esprimo alcun giudizio. Bene, questa sera stavano intervistando telefonicamente il sig. Aldo Busi il quale ha esordito parlando delle sue evaquazioni intestinali.Cosa voleva dimostrarci il sig. Busi ? - Quanto siamo avanti noi intellettuali rispetto alla massa comune-
Forse era questo che voleva comunicarci? Bene, oggi ho ascoltato questo, tempo fà ho sentito dire da un politico che per sopperire alla carenza di acqua una soluzione potrebbe essere quella di cambiarci la biancheria intima una volta alla settimana,e, udite udite, sento un'altro politico dire che per risollevare le finanze italiane gli introiti del "gioco"(d'azzardo?) non erano da sottovalutare!
Dopo aver sentito così tante scempiaggini mi sono detta- Rosanna, hai ragione tu parliamo d'altro, dopotutto Dante,Boccaccio,Petrarca,Macchiavelli e Manzoni ci avranno pure insegnato qualcosa.-
Da quando ho aperto questo blog ho visto che ci sono state più di 1000 visualizzazioni, ringrazio tutti quelli che hanno letto le mie parole cercandole, mi scuso con quelli che ci si sono imbattuti per caso e che forse ho annoiato.
P.S.Alcuni amici mi hanno riferito che non riescono a postare i commenti,non sono ancora riuscita a capire quale possa essere il problema, se qualcuno dei lettori volesse provarci gliene sarei grata.
Notte a tutti da Rosanna.

venerdì 5 luglio 2013

QUALE EDEN?

Esiste una gomma
tanto grande
per poter cancellare
tutte le parole sbagliate ?

Esiste un ago
che senza dolore
possa ricucire
tutti gli strappi ?

Esiste una pala
che con cura e pazienza
possa rabboccare
le mille buche
di questo
non più Eden ?

venerdì 28 giugno 2013

CHI SEI?

Rosanna, forse ha 10 anni
a volte 90

Rosanna, cieli azzurri e tersi
a volte cupi e tempestosi

Rosanna, che parla tutto il giorno
a volte ama i lunghi silenzi

Rosanna, vento leggero di primavera
a volte gelo siberiano

Rosanna, tutti i colori dell'arcobaleno
a volte grigio cielo d'autunno

Rosanna si chiede
chi cè dietro agli sguardi che incrocia ogni giorno?

INCIPIT

ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA

ERA......è una notte buia e tempestosa
tutto si muove là  fuori questa notte
tranne il mio cuore qua dentro
chiuso in un cubetto di ghiaccio

Questa notte c'è tempesta
l'aquila si lascia trasportare dalle correnti
le finestre sbattono
gli alberi si inchinano

Forza, apri le ali
domina il vento
ma sii generosa
lasciagli l'illusione
che sia sua l'intenzione

Tutto si muove
la fuori, questa notte
tranne il mio cuore
qua dentro
chiuso in un cubetto di ghiaccio.

lunedì 24 giugno 2013

LA FILASTROCCA DI NONNA TINA

 
C'era una fontana 
Mi ci lavai le mani
Mi ci cascò l'anello
Pesca e ripesca
Pescai un pesciolino
Vestito di turchino
Lo detti a quel signore
Quel signore non c'era
C'era la cameriera
Faceva le frittelle
Ne chiesi una
La misi sul banco
IL banco era rotto
Sotto c'era un pozzo
Il pozzo era scoperto
Dentro c'era un gatto
IL gatto era in camicia
Che scoppiava dalle risa
Cri...Cri....Cri.....
C...A in bocca a chi stà a sentì.............. 

domenica 2 giugno 2013

E DOMANI E' UN ALTRO GIORNO


Pur amando immensamente la vita a volte mi coglie inaspettato quel desiderio di pace assoluta che solo la morte del corpo può dare .

La morte, come chiudere porte e finestre, spegnere la luce dopo aver riordinato la cucina .
Chiudere gli occhi volgendo un pensiero di ringraziamento a DIO.
Arrivederci ad un prossimo futuro.
E andarsene così , calma , serenità , silenzio ………..
………ed ecco che la mia fantasia burlona e irriverente d’un tratto mi pone immagini da girone dantesco , altro che pace e tranquillità .

Demoni con fruste e forconi  dolore e tribolazione , maledetta cultura cattolica fatta di inferno e purgatorio, non si può , non si fa , è peccato , è proibito , china la testa , pentiti , flagellati e sii contento , gioisci che la vita è un dono di…… Dio…….e se avrai molto sofferto forse ………

….forse ti toccherà il Paradiso .

 

 

FERITE


Il cuore è stato ferito

la ferita si è infettata

piccoli germi di tristezza e infelicità hanno proliferato

dottore , mi dica , è grave ?

signora , mi spiace

queste ferite rimangono aperte per tutta la vita

allora spero di morire presto , così il cuore guarirà .

 

 

domenica 26 maggio 2013

Un giorno al mare

 IL MIO MARE           
Il mare canta
gli ombrelloni danzano
e il vento
mirabile direttore
accompagna questo concerto
che io
quasi un’intrusa
fra questi vacanzieri
sola odo .....

Ho civettato con bianchi marosi
porgendogli i fianchi
su cui frantumarsi ....

 Ho costruito castelli fatati
di sabbia dorata
pensandomi dama
in morbide vesti
di velluto amaranto .....

 Seduta ad un tavolino all’aperto di un bar sulla spiaggia, l’ultimo tavolino in fondo, lontano da tutti gli altri, sento dire da un avventore rivolto ai suoi compagni che volevano sedersi a dei tavolini in vicinanza del mio - SIAMO CAPITATI MALE! - Mi giro, e pensando che si riferisse al sole che batteva su mezzo tavolino mi sono offerta di spostare il mio per offrire ombra al loro, ma il signore in questione mi ha risposto che intendeva con quel –SIAMO CAPITATI MALE- al fatto che io stavo fumando.Mi dispiace per lui se soffre di qualche malattia grave, anche se l’aspetto pingue con una bella abbronzatura non denota problemi di salute, ma non si può mai dire. Io però seduta a quel tavolino c'ero prima che lui arrivasse, e l'avevo scelto lontano dagli altri proprio per non disturbare nessuno,poi eravamo all'aperto e c'era pure vento.  Mi chiedo solo dove abiti il resto dell’anno, e se quando cammina in città popolate di macchine per caso non metta la maschera antigas. 

O forse era il solito intollerante………….BEECH.

 

Pensieri


Perché il pensiero vola sempre alto e libero mentre il corpo resta fermo, pesante e inerte a terra, ancorato ai piccoli bisogni quotidiani?
Vorrei essere spirito libero e volare .
A volte sogno il mio corpo leggerissimo fatto d’aria, capace di fare balzi lunghissimi, quasi avesse gli stivali delle sette leghe, oppure di lanciarmi in picchiata dal settimo piano come Peter pan

 
Quanti pensieri, quante frasi passate nella mente come treni ad alta velocità che li senti arrivare, neppure il tempo di prendere la penna che sono già passati, remoti, e ti chiedi stupito come mai quelle frasi cosi ben formulate dalla mente, la mano non riesce a fermare.

 
Fingere una fretta inesistente per sfuggire gli sguardi della gente .

 
 Il mio cuore si crede un gabbiano
A volte batte le ali troppo forte
Sogna di volare libero
Fuori da questa gabbia……toracica
 
 
Appunti per un viaggio (pensando a Santiago)
Il giorno che partirò per il”CAMMINO” porterò con me mille campanelle che legherò con un piccolo spago alle mille croci che incontrerò. E ad ogni campanella sussurrerò una frase, un pensiero, da trasmettere al vento quando questi passando le accarezzerà ..
 
 
 
 


Colpi di fulmine


RICORDI DI SIENA

Con Mauro eravamo fidanzati
Con i pantaloni di panno beige
Taglia 40, mi stavano cosi bene
Per me era la prima volta
Fu amore a prima vista
Marmi, come merletti bianchi stesi ad asciugare
Le tavole di Duccio
Putti, santi e madonne avvolti nell’oro
Un caffè all’ombra della torre del mangia
Un ricciarello, zucchero a velo sul mento
Un cioccolatino ripieno
Messo in tasca dei pantaloni per dopo, e dimenticato
Quel cioccolatino lo ritrovai alla sera, agonizzante
I pantaloni beige portarono per sempre il suo ricordo
Ed io il ricordo di Siena

giovedì 23 maggio 2013

Ode al centesimo


 Febbraio 2001

Care monetine, minuscoli spiccioli tintinnanti

piovuti nei portamonete che abbiamo ricevuto e regalato a Natale

nuovi e lucenti come pioggerellina di primavera .

Nessuno vi ha dato credito, piccoli coriandoli

e dopo il carnevale opachi e presto invecchiati

dai nuovi portamonete eliminati .

La strage degli innocenti !

Ma! Qualcuno è sopravissuto .

Guarda bene, nell’angolo di una borsa, sotto un battiscopa

nell’orlo scucito di una gonna, in quella piccola tasca ignorata

o nel cassetto della cucina sotto il portaposate .

Poveri spiccioli , inutili come i coriandoli finito il carnevale .

 

mercoledì 1 maggio 2013

Quando i figli partono


A LAURA
Ciao tesoro ti scrivo mentre tu sei ancora in volo. Quando mi hai telefonato prima della partenza ho pensato mentalmente alla rotta e mi sono detta – forse tra poco passerà nei cieli sopra Milano e sopra casa – ho sorriso e ti ho salutata. Poi ho pianto, ho mangiato un panino e ho pianto, ti sto scrivendo e piango e gli occhiali mi si appannano. Non mi dire che non devo, che devo essere forte e ragionevole, che i figli vanno ed è giusto cosi, questa sera voglio piangere e dirti che mi mancherai tantissimo e che sette mesi saranno lunghissimi. Quando finirò questa lettera incollerò le pagine del calendario al muro sopra la scrivania e via via che il tempo passerà cancellerò le settimane fino al 31 Ottobre. Certo che vivrò questa primavera e poi l’estate ed anche l’autunno, lavorerò scriverò leggerò andrò a flamenco e a fare delle belle passeggiate,forse andrò al cinema o a cena fuori con gli amici, dalla finestra sentirò i grilli cantare e ci saranno delle belle sere di luna piena, ma nonostante tutte queste belle cose sentirò la tua mancanza. Ti chiedo solo di scrivermi qualche volta, anche solo una piccola frase, non ti prenderà molto tempo. La sera prima mi hai chiesto – Raccomandazioni?­ – Non ne ho da farti, ti regalo solo una parola che mi ha accompagnato nel corso degli anni, “DIGNITAS” antica parola latina usata dai nostri antenati romani e che non significa solo dignità, ma consapevolezza di quello che siamo. Gira il mondo esplora cerca guarda osserva impara ,io babbo e milo saremo sempre qui ad aspettarti un abbraccio forte mamma.
Buona fortuna e buon lavoro


domenica 28 aprile 2013

In metropolitana

 
In metropolitana

Il tuo vicino di posto in metropolitana  se ci pensi bene non è un estraneo ma un tuo simile che, sia pure per pochi minuti, ha condiviso uno spazio di tempo della tua vita, è come te .
Alla ragazza, che ieri mattina sedeva al mio fianco, cadeva la testa per il sonno e faceva fatica a mantenere l’equilibrio avrei voluto dire - Appoggia pure la tua testa sulla mia spalla e dal momento che io ora sono sveglia, rilassati, dormi e dimmi a quale fermata devi scendere, provvederò io ad avvisarti -  Pensandoci bene non è difficile guardare il nostro vicino con altri occhi, occhi più umani, dopotutto stiamo condividendo spazio e tempo .
Dobbiamo fidarci gli uni degli altri

Ad un borseggiatore
Di tutto quello che tu mi vuoi prendere, tutto ti posso dare, cosa vuoi?
Soldi, anelli, borsa, scarpe,  abiti? Chiedi, non ci sono problemi vedi .Tutto ti posso dare e di tutto quello che oggi posseggo mi posso privare . La vita quella no, non hai il diritto di prendermela, è solo mia. L’unica cosa che non ti posso dare .

 

 

domenica 7 aprile 2013


 

Ritorno a Chenonceaux        Luglio 2006

Cinque anni o cinque secoli
nulla è cambiato
pietre acqua alberi
immobili nel tempo
Convivio
ascolti e non ci sei
sei lontana , dove ?
Lo stomaco pieno
vuota la mente
ricordi lontani riempiono il niente
Anche le antiche regine
hanno mangiato in questi luoghi
zoccoli di cavalli lontani
le orecchie non odono più
le ossa delle belle dame
sono polvere .

 Passeggiare nei giardini che furono di Caterina e di Diana ed avere la netta sensazione di esserci già stata . Guardare dalla finestra dello studio che fu di Caterina il giardino di Diana e sentire il cuore pesante, invaso da una profonda tristezza ;-- Enrico perché mi hai lasciata sola con questa pesante eredità, non ero nata per essere regina -- . E nella stanza accanto tutte quelle C intrecciate con la E a formare una D, sempre li a rammentarmi lei che fu sempre fra di noi.

Ritornare a castello è quasi un tornare a casa , come è successo nel 1976 visitando Fontainbleu
Un  qualunque pomeriggio di Giugno

Era un pomeriggio di fine Giugno, lei si sedette in poltrona per un piccolo riposo prima di uscire, alle 15,30 doveva riaprire il negozio. Accese la televisione, su rai 2 stavano programmando il film “INSONNIA D’AMORE”. Bello, romantico, non è la realtà è un film ma fa sognare. I minuti passavano e lei non si decideva ad uscire dal sogno. Si stava facendo tardi .
- Ma sì, chi se ne importa, tanto a quest’ora non c’è in giro nessuno.-
A dire la verità era tutto il mese che le strade erano vuote, sia in paese che fuori.
Pensava – Anche se apro il negozio alle 16,00 è uguale, 1/2 ora in più o in meno non fa differenza-
Il film era arrivato a ¾ quando si decise a mettersi le scarpe e spegnere a malincuore la televisione .
Prima di chiudere casa vide l’ultima albicocca nel piatto al centro della tavola, d’istinto la prese e l’appoggiò delicatamente nella borsa, era rosata e morbida .
Morì poco dopo, in un banale incidente stradale, in quel pomeriggio di inizio estate .

Si era distratta un attimo per prendere la piccola albicocca dalla borsa .

 

sabato 30 marzo 2013

La felicità

                                    . …la felicità su quale treno della notte viaggerà
                                   lo so che passerà
                                   ma come sempre in fretta non si fermerà …..

                                                                                      Lucio Dalla 
 
Quante volte l’hai cercata, poche volte ti sembra di averla trovata .
Eri infelice perché non ti sentivi felice ?
Poi hai cominciato a chiederti cosa fosse e come fosse essere felici.
Hai pensato, se arrivata alla fine dei miei giorni, ripercorrendo a ritroso la mia vita mi accorgessi di essere stata felice e di non essermene resa conto …pensa quanti rimpianti….quindi, cos’è la felicità.

A volte confondiamo la felicità con la serenità, la felicità va presa a piccole dosi. Una fetta di torta gratifica, una torta intera stucca, un bicchierino euforizza una bottiglia abbiocca. E’ un sentimento molto forte  intenso, da assaporare con moderazione. La serenità, quella no più ce né’ meglio è, esagera pure con le dosi; mattino, pomeriggio e sera quanto basta per volare e, se il cuore è molto pesante, fatti una dose in più.    

 

venerdì 29 marzo 2013

LE SUPERDONNE


 Qualche sera fa, parlando con un’amica del più e del meno, il discorso ha toccato anche i film e gli spettacoli teatrali. Avevo visto da pochi giorni il film “AGORA”che mi era piaciuto moltissimo, e gliel’ho consigliato. Lei mi ha risposto con sussiego – Andare al cinema? E chi ne ha il tempo, io sono impegnata tutte le sere della settimana, non trovo mai un po’ di tempo libero per me.-
Non ho risposto nulla, ma dentro di me ho sussurrato, poverina, non sa cosa si perde se non trova un po’ di tempo da perdere per se stessa. Mi hanno un pò’ stancato queste donne che si atteggiano a Superwoman, politicamente impegnate, socialmente impegnate, volontariamente impegnate(volontariato) che si lamentano di quanto sono stressate. Un’attività fuori da impegni lavorativi e famigliari la si sceglie perché piace, che senso ha lamentarsene, quando sento parlare le donne fra di loro, mi sembra quasi di assistere ad una gara.
Maiodipiù ,eioalloracosadovreidire ,tacilasettimanascorsanonmisonofermat, sonocosistressata.   Mi tengo fuori da questi discorsi, ho provato a dire che io mi prendo i miei momenti di ozio, spalmata sul divano. Sguardi riprovevoli, spreco di tempo, un’aliena!!.
 Sempre dentro di me mi sono detta: 1 doccia al giorno te la fai? Quello è tempo per te,1 volta al giorno almeno ti siedi per mangiare?  Quello è tempo per te. E ogni tanto trovi il tempo per andare in bagno a c..... ?  Bene,anche quello è tempo per te.

Non dobbiamo dimostrare quanto siamo brave e in gamba, lo siamo ! Basta solo esserne consapevoli.

Rosanna, Luglio 2011.

A proposito di PACE


LA PACE, questa tanto abusata parola
 
Tutti gli uomini vorrebbero vivere la loro vita in pace e armonia, ma di quale pace stiamo parlando?
Io a volte mi sono posta questa domanda: - Rosanna, quale sarebbe la tua reazione se ti rubassero le ultime 4 patate, unico sostentamento per te e la tua famiglia?- Sinceramente non sò quale potrebbe essere la mia reazione, mi ci dovrei trovare in quella situazione, e solo in quel momento potrei capire veramente chi sono.
Ad Haiti non c’è la guerra, almeno non la guerra che può riempire telegiornali e carta stampata, ma quanto vale la vita di un uomo ad Haiti?
In quanti paesi di questo mondo ci sono persone che muoiono di fame? E la parola pace, che significato può avere per loro?
Quando avevo 16 anni, ad una signora benestante che mi raccontava di come si sentisse in pace con se stessa e con DIO quando andava in chiesa e si comunicava, risposi :- Signora, lei è una persona fortunata, ha il privilegio di poter elevare il suo spirito perché a casa una cena l’attende.-
E’ passato quasi mezzo secolo, nulla è cambiato.
Se solo ci fossero più pane e più libri per  tutti, forse ci sarebbero meno dittatori e meno guerre.
Se ci battiamo perché un bimbo nasca, abbiamo tutti il dovere di garantire a quel bimbo pane e istruzione, forse è solo questa la via da percorrere per arrivare alla pace.
La pace, come la viviamo nella nostra vita quotidiana e nel rapporto coi nostri “fratelli”?
Vi racconto un’episodio che mi è successo qualche anno fa. Avevo un negozio a Villasanta e il proprietario abitava al piano di sopra, tutti i giorni la signora Maria, una anziana sua vicina di casa
portava a passeggio Billy il suo anziano cagnolino.Billy e Maria, 16 anni passati insieme, vivevano in simbiosi. Quel pomeriggio Billy è stato investito da un uomo in bicicletta che non si è neppure
fermato, sono uscita di corsa dal negozio per soccorrerli, Billy era agonizzante, la signora Maria disperata, dai tavolini del bar vicino le persone guardavano ma nessuno si è mosso. Ho chiesto al proprietario del negozio, affacciato al balcone se ci poteva accompagnare dal veterinario, la macchina era li, lui si è negato. Pochi giorni prima era tornato dalla marcia per la pace di Perugia-Assisi.
La pace, la ricerca della pace,penso che debba essere un percorso interiore di ogni uomo. Le marce, i movimenti non violenti, le richieste di disarmo vanno bene, ma siamo disposti a non aggredire chi ci ruba un parcheggio, a non litigare per una battuta sbagliata, e perché mai considerare un nemico chi ha idee politiche diverse dalle nostre?
Non partecipo alle marce per la pace pur condividendole. Cerco di comportarmi bene col mio prossimo nella vita quotidiana regalando un sorriso, che non costa nulla, non lamentandomi, e se mi concedo una semplice fetta di torta mi ritengo una privilegiata perché è un lusso che mi posso permettere. Non è retorica, ed a qualcuno potranno sembrare cose piccole, ma la vita è una somma di piccole cose.

 Rosanna Macchini , Usmate 29 Marzo 2013

 

 

martedì 26 marzo 2013

Imprese


Il viaggio del mio DNA
 
Abbiamo cominciato a guardarci e a pensarci con più curiosità da quando ci è stata fatta quella strabiliante rivelazione; il nostro DNA. Affascinanti quelle piccole sfere legate da una molla, ancora più affascinante ed esaltante sapere che il nostro è solo nostro! L’esaltazione dell’EGO? Quando ho avuto l’infarto e il mio cuore è andato in tilt, mi sono trovata a pensare che quell’increscioso incidente di percorso forse mi avrebbe impedito di fare alcune cose, tipo: scalare l’Everest, andare a piedi al polo nord o lanciarmi con un deltaplano. Poi sono arrivati  C.S.I. e i RIS di Parma. Un giorno passeggiavo con Milo ed ho pensato al pelo che lasciava cadere camminando, poi ho pensato che anch’io stavo lasciando tracce delle mie cellule epiteliali e che se i RIS fossero passati di lì avrebbero trovato una traccia del mio DNA. Angosciante o esaltante? Dipende da come lo si guarda. Alla sera, sotto la doccia, mentre l’acqua scorreva nello scarico portandosi via la schiuma ho di nuovo pensato a quelle piccole particelle del mio corpo che se ne andavano via insieme ad essa, e con la mente me ne sono andata anch’io. Sono scivolata sotto terra dentro ad uno scarico, ho percorso chilometri galleggiando su fiumi, sono evaporata fino al cielo dentro una piccola goccia d’acqua, forti venti mi hanno portata su, sempre più su, 8000 metri. La piccola goccia d’acqua che mi racchiudeva, per proteggermi, si trasformò  in un morbido fiocco di neve e delicatamente mi adagiò sulla cima dell’Everest. IMMORTALITA? Nulla si crea, nulla si distrugge. La terra è rotonda, la vita è un cerchio, tutto ritorna al punto di partenza. Bello.  Saluti da Rosanna.

domenica 24 marzo 2013

lettera a Gio


 Una piccola burla

Ciao Giò,
qualche tempo fà mi avevi accennato che per il 30esimo anniversario del nostro gruppo micologico
ti sarebbe piaciuto scrivere un piccolo diario. Ricordi, storie e aneddoti su come eravamo e cosa
abbiamo fatto insieme in questi lunghi (o forse troppo brevi) 3 decenni. A questo proposito mi hai chiesto se avevo qualche storia o aneddoto da raccontare. Ripescando nella memoria  un fatto, ritorna in mente; una piccola burla fatta da me e da Mauro a spese degli amici, e ancora ne sorrido.

Ma prima di raccontarti questo fatto, un po’ di storia; io e Mauro ci siamo iscritti al gruppo micologico alla fine degli anni ottanta, avevamo visitato la mostra micologica a Oreno nell’ambito della “Sagra della patata”in Settembre, noi che conoscevamo solo due o tre specie di funghi eravamo rimasti affascinati nel vederne di cosi tante varietà, forme e colori. E poi il mitico tavolo di Peppino Ponzoni con il ruscello e la vipera, bellissimo. Abbiamo cominciato a seguire le lezioni il lunedì sera,la sede del gruppo a quei tempi era ancora all’ultimo piano di villa Cjoia. Fu proprio durante una di queste serate che la mia curiosità per la botanica e le erbe officinali si trasformò in passione, studio e lavoro della mia vita. L’artefice di questa svolta nella mia vita fu la signora Maria Lanzani Abba che ci tenne due serate sulle erbe in cucina , due serate indimenticabili . In questi lunghi anni ho spesso rivolto il mio pensiero a Lei ringraziandola. Cara Giò , questa premessa, prima di raccontarti della burla era necessaria proprio per capire lo spirito della burla stessa.  
 
Io e Mauro siamo dei cercatori di funghi un po’ atipici, intanto le levatacce alle 5 del mattino non sono fatte per noi, calma, che fretta c’è una passeggiata nel bosco è una piccola vacanza, e ci sono cosi tante cose da scoprire. Cosi tra Mauro che si diletta a fotografare minuscoli funghetti e me distratta da erbe e fiori , arriviamo nei boschi molto più tardi di quelli delle “5 DEL MATTINO”, e addio ai porcini. Si, i PORCINI, perché per quanto belli e buoni possano essere tutti gli altri funghi , l’emozione che ti dà lui è tutta un’altra cosa, è puro piacere. Agli inizi degli anni novanta , in Ottobre, avevamo organizzato con il gruppo un fine settimana (le avevamo chiamate giornate micologiche) a Borgotaro, nella colonia di don Luigi. Ambiente spartano, le camerate delle donne divise da quelle degli uomini, clima goliardico e festaiolo. Avevamo un cuoco che ci svegliava al mattino al suono della fisarmonica quando era pronta la colazione e ci faceva ballare  dopo cena. Di giorno si andava per boschi e la sera ognuno mostrava con orgoglio il proprio cestino pieno di funghi, cestini molto “interessanti”, tranne quelli di Rosanna e Mauro perché in quei giorni avevo trovato il prugnolo selvatico e le bacche di rosa canina che mi servivano per farci un liquore per l’inverno .Insomma di porcini , noi, pochini. Il Venerdi sera dopo cena si stabilirono gli itinerari per il giorno dopo, i boschi nei dintorni erano già stati esplorati tutti .La ricerca di boschi nuovi comportava la levataccia delle “5 DEL MATTINO” .- No grazie, andate pure senza di noi, noi domani faremo un giro a Tiedoli qui vicino , non ci siamo ancora andati , forse troviamo qualcosa.-
Il Sabato mattina quando ci siamo alzati erano già partiti tutti da tempo, purtroppo pioveva, cosa facciamo? Chiedo a Mauro, Andiamo a Tiedoli, dice lui.
Per andare a Tiedoli si passa dal centro di Borgotaro , e prima di girare a destra sul ponte, c’è un fruttivendolo. Tutti noi del gruppo sappiamo che, se il fruttivendolo ha le cassette di funghi esposte vuol dire che c’è la buttata.
 
L’idea è venuta all’improvviso - Mauro fermati!- Ho preso cestino e portafoglio , sono scesa , ho riempito il cestino con  una decina di porcini, ho pagato il fruttivendolo e sono risalita in macchina seguita dallo sguardo attonito di Mauro. Poi ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere ,-Cosi anche il mio cestino questa sera sarà “interessante” - ho detto.

Sorgeva un problema, pioveva forte e i miei porcini erano troppo puliti e asciutti , non erano credibili, quindi arrivata aTiedoli sono entrata nel bosco col mio bel cestino e vicino ad una quercia, con l’acqua che scendeva a catinelle, ho adagiato quei bei porcini sul prato e ho aspettato che si inzuppassero ben bene di acqua , poi li ho decorati con terra , foglie e muschio fino a renderli “ credibili”.

Alla sera fu un successo anche perché i cestini degli altri,nonostante i chilometri fatti, erano vuoti.
Mi ricordo ancora le domande indagatrici; ma dove? Sotto quercia o sotto castagno? In basso o in alto?
     -    Io sono stato a Tiedoli ieri e non li ho trovati-
      -  Tesoro, basta cercare nei posti giusti- rispondo io

Cara Gio, questo è il racconto della mia piccola burla, non l’hò mai raccontata a nessuno, anche se sospetto che molti amici del gruppo non ci siano cascati, in special modo Gabriele, così “sgamato”, guardò il cestino e scosse la testa ma non disse nulla.
Iosòchetusaicheiosò.
  Dopo tanti anni mi rivedo ancora sotto quella quercia tutta bagnata intenta a“sporcare e bagnare” quei funghi per renderli credibili, e ancora sorrido.

Usmate, Settembre 2011. Rosanna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mio dio non ha un nome

Usmate Gennaio 2013
 
Il mio dio non ha un nome, me lo porto dentro e non lo manifesto se il manifestarlo può scatenare guerre. Osservo ascolto  e mi rattristo per questa pazza umanità,  il papa prega per i cristiani massacrati in questi giorni dai mussulmani a loro volta nei secoli massacrati dai cristiani .I libri di storia ci parlano di guerre combattute in nome di un qualche dio, sempre descritto come buono e misericordioso e giusto e unico e solo dio, fra qualche secolo leggeranno delle battaglie combattute in questo 2000 e la storia si ripeterà all’infinito. Bene se , e dico SE, tutti questi massacri sono causati dalle religioni, per ottenere la pace basterebbe diventare tutti atei ? Ma! Bastasse solo questo all’uomo per non ammazzarsi a vicenda sempre e sempre , certo è che un dio fa comodo, mica ti posso dire che faccio le guerre per sottomettere al mio volere genti e popoli , mica ti posso dire che è il potere di vita e di morte che posso esercitare su un essere umano ad esaltarmi. Già , non lo si dice ma si fa, si è fatto e si farà . Che cosa te ne fai del potere se non sei immortale? Che cosa ci rimane dei grandi generali della storia , dei dittatori , dei guerrieri ? Descrizioni sui libri di storia dove ci raccontano di grandi battaglie eroiche ma dove non parlano mai di sangue e di ferite , di ossa tranciate, di carni maciullate e di grandi sofferenze fisiche. Abbiamo statue e monumenti che ci ricordano questi personaggi , loro se ne sono andati i loro monumenti restano grazie alle mani di un artista . Gli artisti , pittori scultori musicisti architetti scrittori e anche i filosofi, loro si, sono i veri immortali .Si parla del genere umano e della sua evoluzione , io osservo. I virus si evolvono , i batteri si evolvono, la natura si evolve ed impara e mette in atto ciò che impara per sopravvivere. Gli uomini cambiano aspetto esteriormente , si  "modernizzano” si considerano evoluti, ma di che ? Se ancora stiamo a farci le guerre e a sopraffarci uno contro l’altro. Impareremo mai ?    

 
PS prima di mettermi a scrivere ragionavo su queste frasi riordinando la stanza , avevo lasciato uno sportello aperto e ci ho battuto una testata che mi ha rintronata , ho pensato che fosse stato dio che mi mandava un messaggio, e gli ho detto guarda che non ti sto rinnegando , ti porto sempre dentro di me qualunque sia il tuo nome.

Giubileo 2000


GIUBILEO 2000        10 \ 10 \ 2000

 
Non andrò a Roma quest’anno , non andrò a Roma per il Giubileo.

Non mi farò rimettere i peccati .

I peccati che ho fatto restano miei , non li rinnego , non mi scuso , non mi assolvo .

Restano miei.

Piccoli sacchetti di sabbia e piombo che porto nelle tasche della vita .

Perché pentirsi ? Perché confessarsi ?

La vita scorre, l’attimo non si ripete , nulla è uguale una seconda volta .   

Decidi al momento , giusto o sbagliato l’attimo è passato .

 

 

Del Burka


Quante volte nelle solite tavole rotonde in televisione ho visto a confronto donne occidentali con donne islamiche e le ho sentite discutere sulla religione islamica, mai sulla religione cattolica , e sulle sue restrizioni nei confronti delle donne . In verità ho sempre trovato le donne occidentali di religione cattolica piuttosto aggressive e le donne islamiche, quasi messe sotto accusa, che cercavano di spiegare le ideologie della loro fede con le parole del Corano, non ho mai sentito nessuna donna occidentale citare la Bibbia o il Vangelo .

Sostengo la lotta delle donne Afgane perché possano ritornare ad avere un viso , un sorriso , una dignità , ma sostengo anche le donne cinesi con i piedi deformati , le bambine africane infibulate , le bambine asiatiche vendute nei postriboli . Sostengo la lotta di tutte le donne del mondo che si vogliono ribellare , ma rispetto le libere scelte .

 
                                                 DEL BURKA
 
Quante volte avresti voluto un burka per nasconderti agli sguardi ?
 
- Quella volta che ti è venuto un ascesso al dente e il viso è diventato così gonfio che quasi non ti riconoscevi allo specchio .

- Quella volta che sei uscita da uno studio medico e il dottore ti aveva diagnosticato un tumore al seno .

- Quella volta che durante l’interrogazione di matematica hai pensato a quella barzelletta così esilarante .

- Quella volta che sei tornata dal funerale del tuo amico morto in un incidente stradale .

- Quella volta che in metropolitana pensavi a come era stato bello la sera prima con lui

- Quella volta che hai intuito che tuo figlio si drogava

- Quella volta che hai sbagliato tinta e  i capelli ti sono diventati rosa

- Quella volta che avevi un nodo in gola , così senza un motivo , volevi piangere ma eri in riunione con il capoufficio .

Per tutte quelle volte che hai dovuto nascondere i tuoi sentimenti per non dover dare spiegazioni .

 
Non spetta a me criticare l’abbigliamento delle donne di religione islamica. Non ho nessun diritto di ritenere giusto o ingiusto portare il velo o lo chador o il burka , questo possono dirlo solo le donne che lo portano. Posso sostenere le donne che lo portano per costrizione e rispettare quelle che lo scelgono per convinzione . Il burka e lo chador fanno parte della cultura islamica da secoli .

Ogni popolo , ogni etnia ha indumenti ,ornamenti e tradizioni che non vanno criticate solo perché vivendo in società e continenti diversi non li capiamo e non li condividiamo .
Siamo portati a vivere il presente a volte senza ricordarci degli usi e costumi dei nostri nonni e bisnonni.
In molte regioni del nostro sud fino a poco tempo fa le donne uscivano con un velo in testa, era una regola, fino a quando le nuove generazioni hanno deciso di non portarlo più. L’emancipazione , se cosi vogliamo chiamarla, ha bisogno di tempo. I continenti, le popolazioni di questo nostro mondo hanno avuto tempi diversi per progredire, per civilizzarsi .
L’ideale utopistico sarebbe quello di aiutarci a vicenda senza intolleranza e rispettandoci.

 

 

sabato 23 marzo 2013

Giorni si e giorni no


 
 
Ci sono giorni si e giorni no
 
Giorni in cui non ti chiedi se sei felice , lo sei
Giorni in cui te lo chiedi , conosci già la risposta
Giorni da sola in cui ti basti
Giorni in due di profonda solitudine
Giorni di attesa
Notti di arresa
Notti dove aspetti l’alba per vivere un altro giorno
Notti che chiudi gli occhi e non te ne importa
Notti di luna chiara e vicina
Notti di luna scura e lontana , altri cieli altri mondi , lei può
Notti che aspettano altri giorni
Giorni si e giorni no

I fiori di Gaughin


 Crediamo di conoscere i gusti delle persone che amiamo, poi a volte scopriamo che alcune cose ci sono sfuggite. Mi riferisco al costume che ti ho detto di comprarmi. Mi hai chiesto da quando mi piacciono i fiori esotici come l’ibisco. Mi sono sempre piaciuti, forse non ne abbiamo mai parlato. Vuoi sapere perché ho comprato quel costume? Forse non andrò al mare, forse non lo metterò in piscina se mai deciderò di andarci, ma avere quel costume nel cassetto mi farà sognare un viaggio che forse non farò mai. IL turchese dei mari tropicali, i grandi fiori sgargianti mi ricordano i quadri di Gaughin.
Avere quel costume nel cassetto mi fa sognare la Polinesia . Chiudo gli occhi e sento il sole sulla pelle, la sabbia sotto i piedi, l’aria profuma di mare e di frutta e in mezzo a queste meraviglie ci sono io col mio bel costume turchese che sembra dipinto da Gaughin. Buona domenica, Mamma.

Povere letterine


Usmate 26 Giugno 2012
Quando poco fa ho digitato il nome del mio paese come intestazione il computer me l’ha sottolineato in rosso , nemmeno a lui piace  questo paese , facciamogli uno scherzo.

Parigi 26 Giugno

Che cretino , ci è cascato , non lo ha sottolineato . Tante grazie , facile riconoscere Parigi, Usmate chi lo ha mai sentito nominare, giusto chi ci abita.
Sono le 22.47 sto aspettando che la lavatrice finisca cosi stendo e poi fumo una sigaretta prima della notte. Mi sono fatta una tisana e mi sto annoiando …molto …. Il corso di flamenco è terminato ora cosa faccio .
Mi stavo chiedendo ; ma tutte le e-mail che ho scritto e spedito senza ricevere una risposta che fine hanno fatto, sono state cancellate o sono rimaste sospese nell’aria e girano a vuoto in cerca di un destinatario?
Mi piace pensare a tutte quelle lettere senza risposta che si ritrovano a vagare in un limbo tutto loro, ogni tanto si incontrano e si leggono a vicenda , alcune sono allegre altre tristi , qualcuna ride di se stessa altre si prendono troppo sul serio , poi si salutano ed ognuna riprende il suo cammino in  cerca del suo destinatario che forse non troverà mai . Povere letterine .

Con la carta era diverso , le lettere erano più rispettate . Intanto c’era la scelta del colore e della consistenza della carta, il formato della busta, neutra o colorata, con un decoro o un piccolo fregio, c’era anche chi la profumava . Si cercava di avere una calligrafia comprensibile come forma di rispetto verso il destinatario . Poi si leccavano i bordi della busta e si scriveva il mittente . C’erano dei bei francobolli che ogni tanto celebravano qualche ricorrenza si leccavano anche quelli , si spediva e si attendeva . Il destinatario difficilmente resisteva alla curiosità e sicuramente leggeva la lettera ricevuta , gradita o no che fosse . Le lettere non venivano buttate o cancellate come succede oggi con le e-mail , a meno che non fossero di carattere commerciale. Si conservavano in una scatola o in un archivio, dentro un cassetto o in mezzo ad un libro e li rimanevano ad ingiallire conservando la memoria. 

 

domenica 17 marzo 2013

Ora

ORA
 
Ora che basto a me stessa
dopo angosce tormenti
solitudine e risentimenti
Ora che ho sciolto catene
da polsi e caviglie
e sono cullata da tenere onde
col cuore che ride
su nuvole bianche
Ora che so cosa sono
e so quanto valgo
Ora che canto all’aurora
e danzo al tramonto
con voce serena ti posso ben dire
di essere stata la cosa più bella
che in questa tua vita
ti sia capitata

se solo tu mi avessi voluta



Quando avrò novant’anni

Quando avrò novant’anni


Mi piace l’idea
l’immagine di me
giunta al  "tramonto"
con una massa di ricordi
arruffati come capelli
dopo una giornata di tramontana
finalmente seduta
il "sonno" verrà
e nell’attesa
con mani pazienti
districarli lisciarli accarezzarli
ricomporli in piccole trecce
una treccia       un ricordo
un respiro        una vita
con tenerezza

Rosanna Macchini, Padenghe Agosto 2011

migranti


Migranti

 
Non regalarmi diamanti; se come dicono “un diamante e’ per semprenon lo voglio, nulla è per sempre. Non voglio catene
 
27 maggio 2012 ore 24,00

Come tutti gli anni è arrivata quella che io chiamo “Sindrome del migratore

Arriva l’estate e io smanio dalla voglia di partire è una sensazione difficile da spiegare, non è la voglia di fare una vacanza al mare o in montagna e neppure il bisogno di riposarsi dopo un lungo inverno di lavoro.
Il mio è proprio un bisogno fisico, direi quasi una sofferenza,di spostarmi in altri luoghi, altre terre, altri orizzonti, un’altra casa, le verdi praterie dei campi estivi. Non siamo più popoli migranti e il mio corpo si adatta, rimane qui fermo e statico, ma non il mio spirito.
Così quando le rondini ritornano nel nido sotto il portico vorrei poter dire loro "bentornate" vi lascio in custodia la casa ci rivedremo in autunno.
E partirei con un paio di comodi mocassini, comodi perché quando mi penso in viaggio, mi penso a piedi.

 

 

 .

venerdì 15 marzo 2013

Solstizio d'estate

 

Dedicata alle donne che siamo state, che siamo e che saremo.
 
Solstizio d'estate
Tamburi chiamano
Il cuore risponde martellando
Soffi di cornamuse
Spazzano sonni secolari
Tamburelli gioiosi
Sciolgono mani di ghiaccio
I fianchi ondeggiano
La gonna osa
Scorda chi sei  ricorda chi eri
Terra umida sotto i piedi 
 
 
 

martedì 12 marzo 2013

Produci Rosanna!


Un giorno qualunque di febbraio 2012

Produci, Rosanna ti decidi si o no a scrivere qualche cosa ?

Cosa cavolo stai ad aspettare, quanto tempo credi di avere ancora a disposizione? Produci!

Fallo per te, fallo per Laura , a cosa ti serve una mente piena di teorie, riflessioni, parole urli invettive poesie filosofie domande risposte incazzature pianti e lacrime pace risate armonia e angoscia gioia dolore amore ………………….60 anni per pensare a cosa e come scrivere tutto quello che ti è passato per la testa mi sembra un tempo sufficiente, quindi che cosa cazzo stai ad aspettare, stronza PRODUCI!!!!!

Lo so hai ragione, anche oggi l’avevo programmato e poi non l’ho fatto.

Bene,brava 7+, sono le 11 di sera, di Domenica sera, arrivi sempre in ritardo, e scusa tanto se te lo chiedo ,ma cosa avevi in mente di scrivere a quest’ora?

Sinceramente non avevo idea di quello che avrei scritto, mi ci sono messa al computer davanti a questa tastiera ,solo per un senso di colpa (bene, finalmente un senso di colpa che produce qualcosa)
dopo aver sprecato 2 ore in poltrona davanti alla televisione, a vedere cosa? Niente.

Lo so.lo so, hai tutte le ragioni di questo mondo per essere incazzata con me,promesso da domani, anzi no da questa sera prometto solennemente di PRODURRE.
……..scusa? sei ancora li? Sai non è che mi voglio rimangiare quello che ti ho appena scritto, è
 che questa sera, si insomma a proposito di mangiare, forse ho un po’ esagerato, sai è domenica e si insomma c’è un po’ di scompiglio nel mio stomaco, e tu sai che lo stomaco pieno vuota la mente, ci possiamo dare appuntamento per domani sera?

Bene a domani, ti aspetto.

Scusa,non per sapere i fatti tuoi,ma che ti sei mangiata?

Bè sai com’è di Domenica, qualcosina in più del solito; spaghetti col ragù, orata al forno con patate insalata con cetrioli una mela qualche noce un cucchiaio di nutella due o tre caramelle e poi nel pomeriggio ho fatto due torte una di mele e una con l’uva.

Alla faccia. Ciao ci sentiamo domani.

Ciao sono passati 3 mesi, ho portato il computer in negozio vedremo di produrre. Ora sono le 19 fra un po’ chiudo il negozio e vado a flamenco, anche li non riesco a combinare molto, non memorizzo la coreografia sono una frana, oppure rana che poi è lo stesso.

 

Ricordi di Vignola


UN’estate vissuta coi cinque sensi, Rosanna aveva 9 anni 1960 vacanze in Romagna dai nonni,
questi ricordi sono stati scritti 45 anni dopo.

Il nostro cervello è meraviglioso, un giorno qualsiasi della tua vita un odore conosciuto (il naso) mette in moto i ricordi, la mente rimanda immagini (gli occhi) come vecchie foto conservate nell’archivio della memoria, a quel punto anche l’udito (le orecchie) vuole partecipare e ti fa riascoltare quei suoni che ti hanno fatto compagnia in quella lunga estate. Come possiamo tralasciare il tatto (le mani, ne servivano due per una sola pesca) chiudi gli occhi e gusti ancora la frutta matura e dolce in bocca.


Ricordi di Vignola
 
Odore di stalla e pollaio
di legna tagliata ed erba calpestata
Visioni di nonna sull’uscio come sentinella
mani sui fianchi capelli bianchi
Le orecchie riportano a suoni lontani
cicale a mezzogiorno grilli a mezzanotte
le foglie di granturco scricchiolanti nel letto
e fra le mani pesche vellutate
fichi rugosi e prugne satinate.

Antenati



Con le mani
sfioro le pietre
di una antica dimora
e accarezzo mia madre



Le mie braccia
cingono un tronco secolare
e abbraccio mio padre



ORA
Ora che basto a me stessa
dopo angosce tormenti
solitudine e risentimenti
Ora che ho sciolto catene
da polsi e caviglie
e sono cullata da tenere onde 
su nuvole bianche
Ora che so cosa sono
e so quanto valgo
Ora che canto all’aurora
e danzo al tramonto
con voce serena ti posso ben dire
di essere stata la cosa più bella
che in questa tua vita
ti sia capitata
se solo tu mi avessi voluta .