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sabato 30 marzo 2013

La felicità

                                    . …la felicità su quale treno della notte viaggerà
                                   lo so che passerà
                                   ma come sempre in fretta non si fermerà …..

                                                                                      Lucio Dalla 
 
Quante volte l’hai cercata, poche volte ti sembra di averla trovata .
Eri infelice perché non ti sentivi felice ?
Poi hai cominciato a chiederti cosa fosse e come fosse essere felici.
Hai pensato, se arrivata alla fine dei miei giorni, ripercorrendo a ritroso la mia vita mi accorgessi di essere stata felice e di non essermene resa conto …pensa quanti rimpianti….quindi, cos’è la felicità.

A volte confondiamo la felicità con la serenità, la felicità va presa a piccole dosi. Una fetta di torta gratifica, una torta intera stucca, un bicchierino euforizza una bottiglia abbiocca. E’ un sentimento molto forte  intenso, da assaporare con moderazione. La serenità, quella no più ce né’ meglio è, esagera pure con le dosi; mattino, pomeriggio e sera quanto basta per volare e, se il cuore è molto pesante, fatti una dose in più.    

 

venerdì 29 marzo 2013

LE SUPERDONNE


 Qualche sera fa, parlando con un’amica del più e del meno, il discorso ha toccato anche i film e gli spettacoli teatrali. Avevo visto da pochi giorni il film “AGORA”che mi era piaciuto moltissimo, e gliel’ho consigliato. Lei mi ha risposto con sussiego – Andare al cinema? E chi ne ha il tempo, io sono impegnata tutte le sere della settimana, non trovo mai un po’ di tempo libero per me.-
Non ho risposto nulla, ma dentro di me ho sussurrato, poverina, non sa cosa si perde se non trova un po’ di tempo da perdere per se stessa. Mi hanno un pò’ stancato queste donne che si atteggiano a Superwoman, politicamente impegnate, socialmente impegnate, volontariamente impegnate(volontariato) che si lamentano di quanto sono stressate. Un’attività fuori da impegni lavorativi e famigliari la si sceglie perché piace, che senso ha lamentarsene, quando sento parlare le donne fra di loro, mi sembra quasi di assistere ad una gara.
Maiodipiù ,eioalloracosadovreidire ,tacilasettimanascorsanonmisonofermat, sonocosistressata.   Mi tengo fuori da questi discorsi, ho provato a dire che io mi prendo i miei momenti di ozio, spalmata sul divano. Sguardi riprovevoli, spreco di tempo, un’aliena!!.
 Sempre dentro di me mi sono detta: 1 doccia al giorno te la fai? Quello è tempo per te,1 volta al giorno almeno ti siedi per mangiare?  Quello è tempo per te. E ogni tanto trovi il tempo per andare in bagno a c..... ?  Bene,anche quello è tempo per te.

Non dobbiamo dimostrare quanto siamo brave e in gamba, lo siamo ! Basta solo esserne consapevoli.

Rosanna, Luglio 2011.

A proposito di PACE


LA PACE, questa tanto abusata parola
 
Tutti gli uomini vorrebbero vivere la loro vita in pace e armonia, ma di quale pace stiamo parlando?
Io a volte mi sono posta questa domanda: - Rosanna, quale sarebbe la tua reazione se ti rubassero le ultime 4 patate, unico sostentamento per te e la tua famiglia?- Sinceramente non sò quale potrebbe essere la mia reazione, mi ci dovrei trovare in quella situazione, e solo in quel momento potrei capire veramente chi sono.
Ad Haiti non c’è la guerra, almeno non la guerra che può riempire telegiornali e carta stampata, ma quanto vale la vita di un uomo ad Haiti?
In quanti paesi di questo mondo ci sono persone che muoiono di fame? E la parola pace, che significato può avere per loro?
Quando avevo 16 anni, ad una signora benestante che mi raccontava di come si sentisse in pace con se stessa e con DIO quando andava in chiesa e si comunicava, risposi :- Signora, lei è una persona fortunata, ha il privilegio di poter elevare il suo spirito perché a casa una cena l’attende.-
E’ passato quasi mezzo secolo, nulla è cambiato.
Se solo ci fossero più pane e più libri per  tutti, forse ci sarebbero meno dittatori e meno guerre.
Se ci battiamo perché un bimbo nasca, abbiamo tutti il dovere di garantire a quel bimbo pane e istruzione, forse è solo questa la via da percorrere per arrivare alla pace.
La pace, come la viviamo nella nostra vita quotidiana e nel rapporto coi nostri “fratelli”?
Vi racconto un’episodio che mi è successo qualche anno fa. Avevo un negozio a Villasanta e il proprietario abitava al piano di sopra, tutti i giorni la signora Maria, una anziana sua vicina di casa
portava a passeggio Billy il suo anziano cagnolino.Billy e Maria, 16 anni passati insieme, vivevano in simbiosi. Quel pomeriggio Billy è stato investito da un uomo in bicicletta che non si è neppure
fermato, sono uscita di corsa dal negozio per soccorrerli, Billy era agonizzante, la signora Maria disperata, dai tavolini del bar vicino le persone guardavano ma nessuno si è mosso. Ho chiesto al proprietario del negozio, affacciato al balcone se ci poteva accompagnare dal veterinario, la macchina era li, lui si è negato. Pochi giorni prima era tornato dalla marcia per la pace di Perugia-Assisi.
La pace, la ricerca della pace,penso che debba essere un percorso interiore di ogni uomo. Le marce, i movimenti non violenti, le richieste di disarmo vanno bene, ma siamo disposti a non aggredire chi ci ruba un parcheggio, a non litigare per una battuta sbagliata, e perché mai considerare un nemico chi ha idee politiche diverse dalle nostre?
Non partecipo alle marce per la pace pur condividendole. Cerco di comportarmi bene col mio prossimo nella vita quotidiana regalando un sorriso, che non costa nulla, non lamentandomi, e se mi concedo una semplice fetta di torta mi ritengo una privilegiata perché è un lusso che mi posso permettere. Non è retorica, ed a qualcuno potranno sembrare cose piccole, ma la vita è una somma di piccole cose.

 Rosanna Macchini , Usmate 29 Marzo 2013

 

 

martedì 26 marzo 2013

Imprese


Il viaggio del mio DNA
 
Abbiamo cominciato a guardarci e a pensarci con più curiosità da quando ci è stata fatta quella strabiliante rivelazione; il nostro DNA. Affascinanti quelle piccole sfere legate da una molla, ancora più affascinante ed esaltante sapere che il nostro è solo nostro! L’esaltazione dell’EGO? Quando ho avuto l’infarto e il mio cuore è andato in tilt, mi sono trovata a pensare che quell’increscioso incidente di percorso forse mi avrebbe impedito di fare alcune cose, tipo: scalare l’Everest, andare a piedi al polo nord o lanciarmi con un deltaplano. Poi sono arrivati  C.S.I. e i RIS di Parma. Un giorno passeggiavo con Milo ed ho pensato al pelo che lasciava cadere camminando, poi ho pensato che anch’io stavo lasciando tracce delle mie cellule epiteliali e che se i RIS fossero passati di lì avrebbero trovato una traccia del mio DNA. Angosciante o esaltante? Dipende da come lo si guarda. Alla sera, sotto la doccia, mentre l’acqua scorreva nello scarico portandosi via la schiuma ho di nuovo pensato a quelle piccole particelle del mio corpo che se ne andavano via insieme ad essa, e con la mente me ne sono andata anch’io. Sono scivolata sotto terra dentro ad uno scarico, ho percorso chilometri galleggiando su fiumi, sono evaporata fino al cielo dentro una piccola goccia d’acqua, forti venti mi hanno portata su, sempre più su, 8000 metri. La piccola goccia d’acqua che mi racchiudeva, per proteggermi, si trasformò  in un morbido fiocco di neve e delicatamente mi adagiò sulla cima dell’Everest. IMMORTALITA? Nulla si crea, nulla si distrugge. La terra è rotonda, la vita è un cerchio, tutto ritorna al punto di partenza. Bello.  Saluti da Rosanna.

domenica 24 marzo 2013

lettera a Gio


 Una piccola burla

Ciao Giò,
qualche tempo fà mi avevi accennato che per il 30esimo anniversario del nostro gruppo micologico
ti sarebbe piaciuto scrivere un piccolo diario. Ricordi, storie e aneddoti su come eravamo e cosa
abbiamo fatto insieme in questi lunghi (o forse troppo brevi) 3 decenni. A questo proposito mi hai chiesto se avevo qualche storia o aneddoto da raccontare. Ripescando nella memoria  un fatto, ritorna in mente; una piccola burla fatta da me e da Mauro a spese degli amici, e ancora ne sorrido.

Ma prima di raccontarti questo fatto, un po’ di storia; io e Mauro ci siamo iscritti al gruppo micologico alla fine degli anni ottanta, avevamo visitato la mostra micologica a Oreno nell’ambito della “Sagra della patata”in Settembre, noi che conoscevamo solo due o tre specie di funghi eravamo rimasti affascinati nel vederne di cosi tante varietà, forme e colori. E poi il mitico tavolo di Peppino Ponzoni con il ruscello e la vipera, bellissimo. Abbiamo cominciato a seguire le lezioni il lunedì sera,la sede del gruppo a quei tempi era ancora all’ultimo piano di villa Cjoia. Fu proprio durante una di queste serate che la mia curiosità per la botanica e le erbe officinali si trasformò in passione, studio e lavoro della mia vita. L’artefice di questa svolta nella mia vita fu la signora Maria Lanzani Abba che ci tenne due serate sulle erbe in cucina , due serate indimenticabili . In questi lunghi anni ho spesso rivolto il mio pensiero a Lei ringraziandola. Cara Giò , questa premessa, prima di raccontarti della burla era necessaria proprio per capire lo spirito della burla stessa.  
 
Io e Mauro siamo dei cercatori di funghi un po’ atipici, intanto le levatacce alle 5 del mattino non sono fatte per noi, calma, che fretta c’è una passeggiata nel bosco è una piccola vacanza, e ci sono cosi tante cose da scoprire. Cosi tra Mauro che si diletta a fotografare minuscoli funghetti e me distratta da erbe e fiori , arriviamo nei boschi molto più tardi di quelli delle “5 DEL MATTINO”, e addio ai porcini. Si, i PORCINI, perché per quanto belli e buoni possano essere tutti gli altri funghi , l’emozione che ti dà lui è tutta un’altra cosa, è puro piacere. Agli inizi degli anni novanta , in Ottobre, avevamo organizzato con il gruppo un fine settimana (le avevamo chiamate giornate micologiche) a Borgotaro, nella colonia di don Luigi. Ambiente spartano, le camerate delle donne divise da quelle degli uomini, clima goliardico e festaiolo. Avevamo un cuoco che ci svegliava al mattino al suono della fisarmonica quando era pronta la colazione e ci faceva ballare  dopo cena. Di giorno si andava per boschi e la sera ognuno mostrava con orgoglio il proprio cestino pieno di funghi, cestini molto “interessanti”, tranne quelli di Rosanna e Mauro perché in quei giorni avevo trovato il prugnolo selvatico e le bacche di rosa canina che mi servivano per farci un liquore per l’inverno .Insomma di porcini , noi, pochini. Il Venerdi sera dopo cena si stabilirono gli itinerari per il giorno dopo, i boschi nei dintorni erano già stati esplorati tutti .La ricerca di boschi nuovi comportava la levataccia delle “5 DEL MATTINO” .- No grazie, andate pure senza di noi, noi domani faremo un giro a Tiedoli qui vicino , non ci siamo ancora andati , forse troviamo qualcosa.-
Il Sabato mattina quando ci siamo alzati erano già partiti tutti da tempo, purtroppo pioveva, cosa facciamo? Chiedo a Mauro, Andiamo a Tiedoli, dice lui.
Per andare a Tiedoli si passa dal centro di Borgotaro , e prima di girare a destra sul ponte, c’è un fruttivendolo. Tutti noi del gruppo sappiamo che, se il fruttivendolo ha le cassette di funghi esposte vuol dire che c’è la buttata.
 
L’idea è venuta all’improvviso - Mauro fermati!- Ho preso cestino e portafoglio , sono scesa , ho riempito il cestino con  una decina di porcini, ho pagato il fruttivendolo e sono risalita in macchina seguita dallo sguardo attonito di Mauro. Poi ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere ,-Cosi anche il mio cestino questa sera sarà “interessante” - ho detto.

Sorgeva un problema, pioveva forte e i miei porcini erano troppo puliti e asciutti , non erano credibili, quindi arrivata aTiedoli sono entrata nel bosco col mio bel cestino e vicino ad una quercia, con l’acqua che scendeva a catinelle, ho adagiato quei bei porcini sul prato e ho aspettato che si inzuppassero ben bene di acqua , poi li ho decorati con terra , foglie e muschio fino a renderli “ credibili”.

Alla sera fu un successo anche perché i cestini degli altri,nonostante i chilometri fatti, erano vuoti.
Mi ricordo ancora le domande indagatrici; ma dove? Sotto quercia o sotto castagno? In basso o in alto?
     -    Io sono stato a Tiedoli ieri e non li ho trovati-
      -  Tesoro, basta cercare nei posti giusti- rispondo io

Cara Gio, questo è il racconto della mia piccola burla, non l’hò mai raccontata a nessuno, anche se sospetto che molti amici del gruppo non ci siano cascati, in special modo Gabriele, così “sgamato”, guardò il cestino e scosse la testa ma non disse nulla.
Iosòchetusaicheiosò.
  Dopo tanti anni mi rivedo ancora sotto quella quercia tutta bagnata intenta a“sporcare e bagnare” quei funghi per renderli credibili, e ancora sorrido.

Usmate, Settembre 2011. Rosanna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mio dio non ha un nome

Usmate Gennaio 2013
 
Il mio dio non ha un nome, me lo porto dentro e non lo manifesto se il manifestarlo può scatenare guerre. Osservo ascolto  e mi rattristo per questa pazza umanità,  il papa prega per i cristiani massacrati in questi giorni dai mussulmani a loro volta nei secoli massacrati dai cristiani .I libri di storia ci parlano di guerre combattute in nome di un qualche dio, sempre descritto come buono e misericordioso e giusto e unico e solo dio, fra qualche secolo leggeranno delle battaglie combattute in questo 2000 e la storia si ripeterà all’infinito. Bene se , e dico SE, tutti questi massacri sono causati dalle religioni, per ottenere la pace basterebbe diventare tutti atei ? Ma! Bastasse solo questo all’uomo per non ammazzarsi a vicenda sempre e sempre , certo è che un dio fa comodo, mica ti posso dire che faccio le guerre per sottomettere al mio volere genti e popoli , mica ti posso dire che è il potere di vita e di morte che posso esercitare su un essere umano ad esaltarmi. Già , non lo si dice ma si fa, si è fatto e si farà . Che cosa te ne fai del potere se non sei immortale? Che cosa ci rimane dei grandi generali della storia , dei dittatori , dei guerrieri ? Descrizioni sui libri di storia dove ci raccontano di grandi battaglie eroiche ma dove non parlano mai di sangue e di ferite , di ossa tranciate, di carni maciullate e di grandi sofferenze fisiche. Abbiamo statue e monumenti che ci ricordano questi personaggi , loro se ne sono andati i loro monumenti restano grazie alle mani di un artista . Gli artisti , pittori scultori musicisti architetti scrittori e anche i filosofi, loro si, sono i veri immortali .Si parla del genere umano e della sua evoluzione , io osservo. I virus si evolvono , i batteri si evolvono, la natura si evolve ed impara e mette in atto ciò che impara per sopravvivere. Gli uomini cambiano aspetto esteriormente , si  "modernizzano” si considerano evoluti, ma di che ? Se ancora stiamo a farci le guerre e a sopraffarci uno contro l’altro. Impareremo mai ?    

 
PS prima di mettermi a scrivere ragionavo su queste frasi riordinando la stanza , avevo lasciato uno sportello aperto e ci ho battuto una testata che mi ha rintronata , ho pensato che fosse stato dio che mi mandava un messaggio, e gli ho detto guarda che non ti sto rinnegando , ti porto sempre dentro di me qualunque sia il tuo nome.

Giubileo 2000


GIUBILEO 2000        10 \ 10 \ 2000

 
Non andrò a Roma quest’anno , non andrò a Roma per il Giubileo.

Non mi farò rimettere i peccati .

I peccati che ho fatto restano miei , non li rinnego , non mi scuso , non mi assolvo .

Restano miei.

Piccoli sacchetti di sabbia e piombo che porto nelle tasche della vita .

Perché pentirsi ? Perché confessarsi ?

La vita scorre, l’attimo non si ripete , nulla è uguale una seconda volta .   

Decidi al momento , giusto o sbagliato l’attimo è passato .

 

 

Del Burka


Quante volte nelle solite tavole rotonde in televisione ho visto a confronto donne occidentali con donne islamiche e le ho sentite discutere sulla religione islamica, mai sulla religione cattolica , e sulle sue restrizioni nei confronti delle donne . In verità ho sempre trovato le donne occidentali di religione cattolica piuttosto aggressive e le donne islamiche, quasi messe sotto accusa, che cercavano di spiegare le ideologie della loro fede con le parole del Corano, non ho mai sentito nessuna donna occidentale citare la Bibbia o il Vangelo .

Sostengo la lotta delle donne Afgane perché possano ritornare ad avere un viso , un sorriso , una dignità , ma sostengo anche le donne cinesi con i piedi deformati , le bambine africane infibulate , le bambine asiatiche vendute nei postriboli . Sostengo la lotta di tutte le donne del mondo che si vogliono ribellare , ma rispetto le libere scelte .

 
                                                 DEL BURKA
 
Quante volte avresti voluto un burka per nasconderti agli sguardi ?
 
- Quella volta che ti è venuto un ascesso al dente e il viso è diventato così gonfio che quasi non ti riconoscevi allo specchio .

- Quella volta che sei uscita da uno studio medico e il dottore ti aveva diagnosticato un tumore al seno .

- Quella volta che durante l’interrogazione di matematica hai pensato a quella barzelletta così esilarante .

- Quella volta che sei tornata dal funerale del tuo amico morto in un incidente stradale .

- Quella volta che in metropolitana pensavi a come era stato bello la sera prima con lui

- Quella volta che hai intuito che tuo figlio si drogava

- Quella volta che hai sbagliato tinta e  i capelli ti sono diventati rosa

- Quella volta che avevi un nodo in gola , così senza un motivo , volevi piangere ma eri in riunione con il capoufficio .

Per tutte quelle volte che hai dovuto nascondere i tuoi sentimenti per non dover dare spiegazioni .

 
Non spetta a me criticare l’abbigliamento delle donne di religione islamica. Non ho nessun diritto di ritenere giusto o ingiusto portare il velo o lo chador o il burka , questo possono dirlo solo le donne che lo portano. Posso sostenere le donne che lo portano per costrizione e rispettare quelle che lo scelgono per convinzione . Il burka e lo chador fanno parte della cultura islamica da secoli .

Ogni popolo , ogni etnia ha indumenti ,ornamenti e tradizioni che non vanno criticate solo perché vivendo in società e continenti diversi non li capiamo e non li condividiamo .
Siamo portati a vivere il presente a volte senza ricordarci degli usi e costumi dei nostri nonni e bisnonni.
In molte regioni del nostro sud fino a poco tempo fa le donne uscivano con un velo in testa, era una regola, fino a quando le nuove generazioni hanno deciso di non portarlo più. L’emancipazione , se cosi vogliamo chiamarla, ha bisogno di tempo. I continenti, le popolazioni di questo nostro mondo hanno avuto tempi diversi per progredire, per civilizzarsi .
L’ideale utopistico sarebbe quello di aiutarci a vicenda senza intolleranza e rispettandoci.

 

 

sabato 23 marzo 2013

Giorni si e giorni no


 
 
Ci sono giorni si e giorni no
 
Giorni in cui non ti chiedi se sei felice , lo sei
Giorni in cui te lo chiedi , conosci già la risposta
Giorni da sola in cui ti basti
Giorni in due di profonda solitudine
Giorni di attesa
Notti di arresa
Notti dove aspetti l’alba per vivere un altro giorno
Notti che chiudi gli occhi e non te ne importa
Notti di luna chiara e vicina
Notti di luna scura e lontana , altri cieli altri mondi , lei può
Notti che aspettano altri giorni
Giorni si e giorni no

I fiori di Gaughin


 Crediamo di conoscere i gusti delle persone che amiamo, poi a volte scopriamo che alcune cose ci sono sfuggite. Mi riferisco al costume che ti ho detto di comprarmi. Mi hai chiesto da quando mi piacciono i fiori esotici come l’ibisco. Mi sono sempre piaciuti, forse non ne abbiamo mai parlato. Vuoi sapere perché ho comprato quel costume? Forse non andrò al mare, forse non lo metterò in piscina se mai deciderò di andarci, ma avere quel costume nel cassetto mi farà sognare un viaggio che forse non farò mai. IL turchese dei mari tropicali, i grandi fiori sgargianti mi ricordano i quadri di Gaughin.
Avere quel costume nel cassetto mi fa sognare la Polinesia . Chiudo gli occhi e sento il sole sulla pelle, la sabbia sotto i piedi, l’aria profuma di mare e di frutta e in mezzo a queste meraviglie ci sono io col mio bel costume turchese che sembra dipinto da Gaughin. Buona domenica, Mamma.

Povere letterine


Usmate 26 Giugno 2012
Quando poco fa ho digitato il nome del mio paese come intestazione il computer me l’ha sottolineato in rosso , nemmeno a lui piace  questo paese , facciamogli uno scherzo.

Parigi 26 Giugno

Che cretino , ci è cascato , non lo ha sottolineato . Tante grazie , facile riconoscere Parigi, Usmate chi lo ha mai sentito nominare, giusto chi ci abita.
Sono le 22.47 sto aspettando che la lavatrice finisca cosi stendo e poi fumo una sigaretta prima della notte. Mi sono fatta una tisana e mi sto annoiando …molto …. Il corso di flamenco è terminato ora cosa faccio .
Mi stavo chiedendo ; ma tutte le e-mail che ho scritto e spedito senza ricevere una risposta che fine hanno fatto, sono state cancellate o sono rimaste sospese nell’aria e girano a vuoto in cerca di un destinatario?
Mi piace pensare a tutte quelle lettere senza risposta che si ritrovano a vagare in un limbo tutto loro, ogni tanto si incontrano e si leggono a vicenda , alcune sono allegre altre tristi , qualcuna ride di se stessa altre si prendono troppo sul serio , poi si salutano ed ognuna riprende il suo cammino in  cerca del suo destinatario che forse non troverà mai . Povere letterine .

Con la carta era diverso , le lettere erano più rispettate . Intanto c’era la scelta del colore e della consistenza della carta, il formato della busta, neutra o colorata, con un decoro o un piccolo fregio, c’era anche chi la profumava . Si cercava di avere una calligrafia comprensibile come forma di rispetto verso il destinatario . Poi si leccavano i bordi della busta e si scriveva il mittente . C’erano dei bei francobolli che ogni tanto celebravano qualche ricorrenza si leccavano anche quelli , si spediva e si attendeva . Il destinatario difficilmente resisteva alla curiosità e sicuramente leggeva la lettera ricevuta , gradita o no che fosse . Le lettere non venivano buttate o cancellate come succede oggi con le e-mail , a meno che non fossero di carattere commerciale. Si conservavano in una scatola o in un archivio, dentro un cassetto o in mezzo ad un libro e li rimanevano ad ingiallire conservando la memoria. 

 

domenica 17 marzo 2013

Ora

ORA
 
Ora che basto a me stessa
dopo angosce tormenti
solitudine e risentimenti
Ora che ho sciolto catene
da polsi e caviglie
e sono cullata da tenere onde
col cuore che ride
su nuvole bianche
Ora che so cosa sono
e so quanto valgo
Ora che canto all’aurora
e danzo al tramonto
con voce serena ti posso ben dire
di essere stata la cosa più bella
che in questa tua vita
ti sia capitata

se solo tu mi avessi voluta



Quando avrò novant’anni

Quando avrò novant’anni


Mi piace l’idea
l’immagine di me
giunta al  "tramonto"
con una massa di ricordi
arruffati come capelli
dopo una giornata di tramontana
finalmente seduta
il "sonno" verrà
e nell’attesa
con mani pazienti
districarli lisciarli accarezzarli
ricomporli in piccole trecce
una treccia       un ricordo
un respiro        una vita
con tenerezza

Rosanna Macchini, Padenghe Agosto 2011

migranti


Migranti

 
Non regalarmi diamanti; se come dicono “un diamante e’ per semprenon lo voglio, nulla è per sempre. Non voglio catene
 
27 maggio 2012 ore 24,00

Come tutti gli anni è arrivata quella che io chiamo “Sindrome del migratore

Arriva l’estate e io smanio dalla voglia di partire è una sensazione difficile da spiegare, non è la voglia di fare una vacanza al mare o in montagna e neppure il bisogno di riposarsi dopo un lungo inverno di lavoro.
Il mio è proprio un bisogno fisico, direi quasi una sofferenza,di spostarmi in altri luoghi, altre terre, altri orizzonti, un’altra casa, le verdi praterie dei campi estivi. Non siamo più popoli migranti e il mio corpo si adatta, rimane qui fermo e statico, ma non il mio spirito.
Così quando le rondini ritornano nel nido sotto il portico vorrei poter dire loro "bentornate" vi lascio in custodia la casa ci rivedremo in autunno.
E partirei con un paio di comodi mocassini, comodi perché quando mi penso in viaggio, mi penso a piedi.

 

 

 .

venerdì 15 marzo 2013

Solstizio d'estate

 

Dedicata alle donne che siamo state, che siamo e che saremo.
 
Solstizio d'estate
Tamburi chiamano
Il cuore risponde martellando
Soffi di cornamuse
Spazzano sonni secolari
Tamburelli gioiosi
Sciolgono mani di ghiaccio
I fianchi ondeggiano
La gonna osa
Scorda chi sei  ricorda chi eri
Terra umida sotto i piedi 
 
 
 

martedì 12 marzo 2013

Produci Rosanna!


Un giorno qualunque di febbraio 2012

Produci, Rosanna ti decidi si o no a scrivere qualche cosa ?

Cosa cavolo stai ad aspettare, quanto tempo credi di avere ancora a disposizione? Produci!

Fallo per te, fallo per Laura , a cosa ti serve una mente piena di teorie, riflessioni, parole urli invettive poesie filosofie domande risposte incazzature pianti e lacrime pace risate armonia e angoscia gioia dolore amore ………………….60 anni per pensare a cosa e come scrivere tutto quello che ti è passato per la testa mi sembra un tempo sufficiente, quindi che cosa cazzo stai ad aspettare, stronza PRODUCI!!!!!

Lo so hai ragione, anche oggi l’avevo programmato e poi non l’ho fatto.

Bene,brava 7+, sono le 11 di sera, di Domenica sera, arrivi sempre in ritardo, e scusa tanto se te lo chiedo ,ma cosa avevi in mente di scrivere a quest’ora?

Sinceramente non avevo idea di quello che avrei scritto, mi ci sono messa al computer davanti a questa tastiera ,solo per un senso di colpa (bene, finalmente un senso di colpa che produce qualcosa)
dopo aver sprecato 2 ore in poltrona davanti alla televisione, a vedere cosa? Niente.

Lo so.lo so, hai tutte le ragioni di questo mondo per essere incazzata con me,promesso da domani, anzi no da questa sera prometto solennemente di PRODURRE.
……..scusa? sei ancora li? Sai non è che mi voglio rimangiare quello che ti ho appena scritto, è
 che questa sera, si insomma a proposito di mangiare, forse ho un po’ esagerato, sai è domenica e si insomma c’è un po’ di scompiglio nel mio stomaco, e tu sai che lo stomaco pieno vuota la mente, ci possiamo dare appuntamento per domani sera?

Bene a domani, ti aspetto.

Scusa,non per sapere i fatti tuoi,ma che ti sei mangiata?

Bè sai com’è di Domenica, qualcosina in più del solito; spaghetti col ragù, orata al forno con patate insalata con cetrioli una mela qualche noce un cucchiaio di nutella due o tre caramelle e poi nel pomeriggio ho fatto due torte una di mele e una con l’uva.

Alla faccia. Ciao ci sentiamo domani.

Ciao sono passati 3 mesi, ho portato il computer in negozio vedremo di produrre. Ora sono le 19 fra un po’ chiudo il negozio e vado a flamenco, anche li non riesco a combinare molto, non memorizzo la coreografia sono una frana, oppure rana che poi è lo stesso.

 

Ricordi di Vignola


UN’estate vissuta coi cinque sensi, Rosanna aveva 9 anni 1960 vacanze in Romagna dai nonni,
questi ricordi sono stati scritti 45 anni dopo.

Il nostro cervello è meraviglioso, un giorno qualsiasi della tua vita un odore conosciuto (il naso) mette in moto i ricordi, la mente rimanda immagini (gli occhi) come vecchie foto conservate nell’archivio della memoria, a quel punto anche l’udito (le orecchie) vuole partecipare e ti fa riascoltare quei suoni che ti hanno fatto compagnia in quella lunga estate. Come possiamo tralasciare il tatto (le mani, ne servivano due per una sola pesca) chiudi gli occhi e gusti ancora la frutta matura e dolce in bocca.


Ricordi di Vignola
 
Odore di stalla e pollaio
di legna tagliata ed erba calpestata
Visioni di nonna sull’uscio come sentinella
mani sui fianchi capelli bianchi
Le orecchie riportano a suoni lontani
cicale a mezzogiorno grilli a mezzanotte
le foglie di granturco scricchiolanti nel letto
e fra le mani pesche vellutate
fichi rugosi e prugne satinate.

Antenati



Con le mani
sfioro le pietre
di una antica dimora
e accarezzo mia madre



Le mie braccia
cingono un tronco secolare
e abbraccio mio padre



ORA
Ora che basto a me stessa
dopo angosce tormenti
solitudine e risentimenti
Ora che ho sciolto catene
da polsi e caviglie
e sono cullata da tenere onde 
su nuvole bianche
Ora che so cosa sono
e so quanto valgo
Ora che canto all’aurora
e danzo al tramonto
con voce serena ti posso ben dire
di essere stata la cosa più bella
che in questa tua vita
ti sia capitata
se solo tu mi avessi voluta .