Una piccola burla
Ciao
Giò,
qualche
tempo fà mi avevi accennato che per il 30esimo anniversario del nostro gruppo
micologico
ti
sarebbe piaciuto scrivere un piccolo diario. Ricordi, storie e aneddoti su come
eravamo e cosa
abbiamo
fatto insieme in questi lunghi (o forse troppo brevi) 3 decenni. A questo
proposito mi hai chiesto se avevo qualche storia o aneddoto da raccontare.
Ripescando nella memoria
un fatto, ritorna in mente; una piccola burla fatta da me e da Mauro a spese degli
amici, e ancora ne sorrido.
Ma prima di raccontarti questo fatto, un po’ di storia; io e
Mauro ci siamo iscritti al gruppo micologico alla fine degli anni ottanta,
avevamo visitato la mostra micologica a Oreno nell’ambito della “Sagra della
patata”in Settembre, noi che conoscevamo solo due o tre specie di funghi
eravamo rimasti affascinati nel vederne di cosi tante varietà, forme e colori.
E poi il mitico tavolo di Peppino Ponzoni con il ruscello e la vipera,
bellissimo. Abbiamo cominciato a seguire le lezioni il lunedì sera,la sede del
gruppo a quei tempi era ancora all’ultimo piano di villa Cjoia. Fu proprio
durante una di queste serate che la mia curiosità per la botanica e le erbe
officinali si trasformò in passione, studio e lavoro della mia vita. L’artefice
di questa svolta nella mia vita fu la signora Maria Lanzani Abba che ci tenne
due serate sulle erbe in cucina , due serate indimenticabili . In questi lunghi
anni ho spesso rivolto il mio pensiero a Lei ringraziandola. Cara Giò , questa
premessa, prima di raccontarti della burla era necessaria proprio per capire lo
spirito della burla stessa.
Io e Mauro siamo dei cercatori di funghi un po’
atipici, intanto le levatacce alle 5 del mattino non sono fatte per
noi, calma, che fretta c’è una passeggiata nel bosco è una piccola vacanza, e ci
sono cosi tante cose da scoprire. Cosi tra Mauro che si diletta a fotografare
minuscoli funghetti e me distratta da erbe e fiori , arriviamo nei boschi molto
più tardi di quelli delle “5 DEL MATTINO”, e addio ai porcini. Si, i
PORCINI, perché per quanto belli e buoni possano essere tutti gli altri funghi , l’emozione
che ti dà lui è tutta un’altra cosa, è puro piacere. Agli inizi degli anni
novanta , in Ottobre, avevamo organizzato con il gruppo un fine settimana (le
avevamo chiamate giornate micologiche) a Borgotaro, nella colonia di don Luigi.
Ambiente spartano, le camerate delle donne divise da quelle degli uomini, clima
goliardico e festaiolo. Avevamo un cuoco che ci svegliava al mattino al suono
della fisarmonica quando era pronta la colazione e ci faceva ballare dopo cena. Di giorno si andava per boschi e la
sera ognuno mostrava con orgoglio il proprio cestino pieno di funghi, cestini
molto “interessanti”, tranne quelli di Rosanna e Mauro perché in quei giorni
avevo trovato il prugnolo selvatico e le bacche di rosa canina che mi servivano
per farci un liquore per l’inverno .Insomma di porcini , noi, pochini. Il Venerdi
sera dopo cena si stabilirono gli itinerari per il giorno dopo, i boschi nei
dintorni erano già stati esplorati tutti .La ricerca di boschi nuovi comportava
la levataccia delle “5 DEL MATTINO” .- No grazie, andate pure senza di noi, noi
domani faremo un giro a Tiedoli qui vicino , non ci siamo ancora andati , forse
troviamo qualcosa.-
Il Sabato mattina quando ci siamo alzati erano già partiti
tutti da tempo, purtroppo pioveva, cosa facciamo? Chiedo a Mauro, Andiamo a
Tiedoli, dice lui.
Per andare a Tiedoli si passa dal centro di Borgotaro , e
prima di girare a destra sul ponte, c’è un fruttivendolo. Tutti noi del gruppo
sappiamo che, se il fruttivendolo ha le cassette di funghi esposte vuol dire
che c’è la buttata.
L’idea è venuta all’improvviso - Mauro fermati!- Ho preso
cestino e portafoglio , sono scesa , ho riempito il cestino con
una decina di porcini, ho pagato il
fruttivendolo e sono risalita in macchina seguita dallo sguardo attonito di
Mauro. Poi ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere ,-Cosi anche il mio
cestino questa sera sarà “interessante” - ho detto.
Sorgeva un problema, pioveva forte e i miei porcini erano
troppo puliti e asciutti , non erano credibili, quindi arrivata aTiedoli sono
entrata nel bosco col mio bel cestino e vicino ad una quercia, con l’acqua che
scendeva a catinelle, ho adagiato quei bei porcini sul prato e ho aspettato che
si inzuppassero ben bene di acqua , poi li ho decorati con terra , foglie e
muschio fino a renderli “ credibili”.
Alla sera fu un successo anche perché i cestini degli
altri,nonostante i chilometri fatti, erano vuoti.
Mi ricordo ancora le domande indagatrici; ma dove? Sotto
quercia o sotto castagno? In basso o in alto?
-
Io sono stato a Tiedoli ieri e non li ho trovati-
-
Tesoro, basta
cercare nei posti giusti- rispondo io
Cara Gio, questo è il racconto della mia piccola burla, non
l’hò mai raccontata a nessuno, anche se sospetto che molti amici del gruppo non
ci siano cascati, in special modo Gabriele, così “sgamato”, guardò il cestino e
scosse la testa ma non disse nulla.
Iosòchetusaicheiosò.
Dopo tanti anni mi
rivedo ancora sotto quella quercia tutta bagnata intenta a“sporcare e bagnare”
quei funghi per renderli credibili, e ancora sorrido.
Usmate, Settembre 2011. Rosanna