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mercoledì 5 luglio 2017

30/ 06 /2017

Pomeriggio ischitano

Un’isola partenopea
una terrazza assolata sulla rocca
profumi di aromatiche
ed un cactus gigante
brezza leggera
il mare ricama
delicate trine bianche
su piccole onde
un aperitivo noccioline patatine
chiudo gli occhi
ascolto il vento leggero
un attimo......
......un attimo dopo
il vento prende la rincorsa
un ombrellone vola in aria
il mare strappa le piccole trine
un gabbiano irriverente e dispettoso
atterra sul tavolino
e mi ruba le noccioline
avevo chiuso gli occhi
un attimo....

.....solo per un attimo......

.....del Mosè

28 /06/2017

QUEL FATTO STRANO DEL MOSE’ DI MESSER MICHELANGIOLO

Ciao, questa sera ti vorrei raccontare una storia strana, un fatto successo un po di tempo fa.
Io non ero presente al suddetto fatto, mi è stato raccontato dalla cugina di un tintore che lavora presso la fabbrica di S. Pietro in quel di Roma, che a sua volta lo ha saputo da un marmista che in quel momento era presente al suddetto fatto, e ora te lo racconto pari pari come mi è stato riportato.
Devi sapere che in quel periodo il Buonarroti stava lavorando a quegli affreschi in cappella Sistina che gli aveva commissionato il papa e il papa di quel momento era Giulio II, al secolo Giuliano della Rovere. Di lui si diceva che al posto del bastone del buon pastore Dio gli avesse messo in mano una spada tanto era battagliero nell’arraffare terre in nome della chiesa. Insomma un caratteraccio, irascibile e vendicativo, e come dargli torto con tutto quello che gli aveva fatto passare il suo predecessore, Alessandro VI, il Borgia.
Papa Giulio che un po megalomane lo era aveva anche commissionato al Buonarroti una statua di marmo per la sua tomba, e il soggetto prescelto era Mosè, ma non un Mosè qualunque, doveva essere un Mosè di una bellezza tale che cosi non se ne erano mai visti. Ci teneva cosi tanto che aveva preteso che il Miche (lo chiamo cosi  altrimenti non finisco più di scriverti) ci lavorasse più velocemente e per far questo aveva posizionato il marmo dentro la cappella che si stava pittando, cosi, lui diceva, tra una pausa e l’altra mentre ti si preparano i colori tu ci lavori un poco e non perdi tempo a spostarti da un posto all’altro. Al Miche ciò non piaceva molto che quando lavorava aveva bisogno di concentrazione, e li in Sistina con tutti quei lavori in corso di silenzio ce nera ben poco, un conto era pittare lassù sulle impalcature, altro era scolpire a terra con tutto quell’ andarivieni di gente, ma tantè il papa è il papa e non si poteva ribattere molto, anche se era risaputo che il Miche aveva pure lui il suo bel caratterino.
E appunto del caratterino del Miche che tratta questo fatto che ti sto narrando. Devi sapere che  il Buonarroti soffriva del mal della pietra e ogni tanto gli pigliavano certe coliche di reni da strapparsi i capelli.
Comunque, tornando al fatto che ti stavo narrando, penso che anche tu avrai sentito quella diceria che narra che quando il Miche fini di scolpire il Mose lo trovò talmente bello e quasi vivo che si dice gli scagliò contro un martello che colpi il ginocchio della statua ed urlò “PERCHE’ NON PARLI? “ beh! non ci credere che le cose non sono andate cosi, e ora ti narro come si sono svolti veramente i fatti.
Il Buonarroti aveva un aiutante che gli preparava i colori,  Romoletto, bravo ragazzo, aveva una buona mano nel tritare, mescolare e combinare le polveri, era giovane e come tutti i giovani gli piaceva bisbocciare e la mattina a volte era rintronato da tutto il vino bevuto e le poche ore di sonno.
Una mattina il Miche arriva in Sistina con tutti i capelli ritti e due occhi cerchiati che non aveva chiuso occhio da una colica tanto violenta che non se ne ricordava altre, ti puoi immaginare di che umore era, e Romoletto ancora non s’era presentato e i colori pel giorno non erano ancora pronti ,che quel giorno c’era in programma di pittare il mantello rosso di D. e il rosso chiedeva una preparazione lunga con tutte le miscele che si dovevano fare per ottenere quel rosso. Romoletto arriva trafelato, e vedendo la faccia del suo padrone si mette lesto lesto a preparare i colori della giornata, intanto il Miche comincia a salire sul’ impalcatura vicino agli affreschi. – Allora, Romolè so pronti sti colori o ci si fa notte - gli urla dall’alto.
- Arrivo arrivo, mo’ so’ pronti ora ve li porto -
In quel mentre entra in Sistina papa Giulio seguito da tutta la sua corte per mostrare loro come stesse venendo la statua del Mose, alza gli occhi , vede il Miche e dice – Messer Buonarroti, vediamo di non farla troppo lunga co’ questi dipinti che la statua del mio Mose ne risente – poi rivolto alla sua corte mostra la meraviglia del marmo che stava prendendo forma e , forse per indispettire l’artista, fa notare alcune parti della scultura che secondo lui non erano venute bene, un ricciolo della barba piuttosto che la piega della veste, e rivolto all’artista – Vediamo di aggiustarlo meglio questo Mosè che me lo state un poco trascurando – Come comanda sua santità, gli risponde il Michè trattenendo la rabbia che stava montando.
E se ne esce il papa con tutta la sua corte. nel frattempo il Romoletto che aveva preparato i colori s’appresta a montare sulle impalcature e , vuoi per il trambusto provocato dal papa, vuoi per la rabbia che sentiva montare nel Michè , ma forse anche che era ancora rintronato dal tanto bisbocciare, fatto sta che inciampa , la ciotola dei colori gli scappa di mano e si rovescia a terra macchiando tutto il marmo nuovo
che era appena stato posato. Al che dall’impalcatura la rabbia del Michè esplode arraffa la prima cosa che gli capita in mano, un martello, e lo lancia con violenza sulla testa di Romolè, questi si scansa e il suddetto martello rimbalzando sul pavimento va a colpire proprio il ginocchio del Mosè.

E questo è quanto successo quel mattino in Sistina, che la scena dev’esser stata proprio bella, peccato non esserci stata di persona, però anche il raccontartela mi ha fatto di nuovo ridere come quando è stata raccontata a me. E questa è la verità su quella piccola scheggiatura sul ginocchio del Mosè.  Cosa ne avrà pensato il papa Giulio non ci è dato di sapere .