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domenica 26 luglio 2015


DELLA LIBERTA’

Come poter far capire con parole chiare cosa è per me la libertà , qualche esempio? Non riesco a portare nulla ai polsi ed alle caviglie, riminescenze  forse di cose avvenute in un’altra vita? Chissà! Quando ero bambina un anno mi hanno mandata in colonia al mare, sono stata male  e triste per un mese, alla sera chiudevano i cancelli e a me sembrava di essere in carcere. Le notti di luna piena quando mi sarebbe bastato uscire solo per vederla e mia madre me lo impediva. Quando entro in un ambiente affollato cerco con lo sguardo dove si trovano le uscite e mi ci metto seduta  vicino quando assisto ad una conferenza o a teatro .
26 LUGLIO DOMENICA

Liberta è sognare di camminare negli spazi infiniti della Mongolia oppure come oggi avere la casa a mia disposizione. Mauro oggi mi ha fatto un regalo, ho realizzato ora che è il mio onomastico, Ha deciso finalmente di uscire solo e di lasciarmi libera di godermi un po’ gli spazi di casa. Meraviglioso decido io cosa come quando passo per le stanze  e mi godo lo spazio. Libera, potrei stare ore in silenzio a godermi i pensieri  la musica che voglio, oggi niente telegiornali, mangerò se ne avrò voglia e quando ne avrò voglia. Dispongo dei miei spazi delle mie ore e per qualche attimo della mia vita, spero che mi faccia il regalo di non tornare troppo presto, solo verso sera, e poi in armonia usciremo insieme per un caffè e una torta Non saranno i silenzi della Mongolia o le grandiose immensità  dell’Everest ma se chiudo gli occhi me la faccio bastare , anche questa per me è una piccola libertà, e alla radio passa la canzone “luci a San Siro ” ho alzato il volume

martedì 2 giugno 2015

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro……..cosi recita il  primo articolo della nostra costituzione.

2 Giugno 2015 festa della repubblica, solita sfilata ai fori imperiali alla presenza delle autorità.
Interviste, commenti, e tutti a dire che gli italiani si sentono partecipi di questa sfilata e pure io voglio dire la mia.        
Non so, ma penso che forse mi sentirei più rappresentata se fossero sfilate lungo i fori imperiali le persone che incontro nelle mie giornate e che tutti noi Italiani incontriamo, mi sarebbe piaciuto veder sfilare le varie categorie di uomini che ogni giorno fanno l’Italia. Una volta c’erano le corporazioni, ora si chiamano “categorie”, sarebbe bello vederle rappresentate, e mi riferisco a :  agricoltori, allevatori, medici, infermieri, cuochi, sarti, massaie, segretarie, meccanici,  idraulici, avvocati, insegnanti, imbianchini, muratori, spazzini, fioristi, parrucchieri, giornalisti e giornalai, studenti, scrittori, pittori, scultori, attori, erboristi, farmacisti, commercianti, operai specializzati, marinai e pescatori e…………. tanti, tanti, tanti altri. Insomma, tutti noi.
Tutti parlano di PACE, tutti vogliono la PACE . Come potremmo mai raggiungerla se ancora tutte le nazioni di questo mondo  mettono in mostra con “orgoglio” armi di distruzione?
I libri di storia sono pieni di guerre e distruzioni, utopia poter tramandare ai nostri nipoti un’altra storia?
Mio padre è sopravvissuto ai campi di concentramento, mio nonno ha combattuto nella prima guerra mondiale, ma quello di cui sono andati orgogliosi e che hanno portato nella loro memoria sono stati il lavoro, i figli, la famiglia.
Ho rispetto per i miei antenati e chino il capo portando anch’io una corona d’alloro al” Milite ignoto” , ma mi piacerebbe a questo punto che una corona d’alloro venisse portata pure al “Lavoratore ignoto” morto sul posto di lavoro. Dove? Non serve un “altare della patria” basterebbe una semplice lapide per ricordarlo

venerdì 1 maggio 2015

RITORNARE


Sono solo mie riflessioni,
era il 28 luglio del 2004, io compivo gli anni e Terzani moriva, allora non lo conoscevo ancora, forse lo avevo visto in qualche intervista ma non lo avevo mai memorizzato. Era l’estate della poesia “ORA” scritta mentre giravo in Abruzzo, era l’estate dove tutti i luoghi visitati mi portavano sulle tracce di Celestino V, come se mi chiamasse. Era l’estate dove nei miei pensieri non c’erano nè Terzani né Celestino, era l’estate delle consapevolezze, del “tiriamo le somme”, del chiudiamo una porta e apriamo quella vicina, era l’estate dei cambiamenti, ed a Novembre arrivò, atteso, l’infarto.
Atteso si, sapevo che sarebbe arrivato, lo sentivo. Avevo descritto alla dottoressa  i sintomi, ero stata dal cardiologo, avevo fatto l’ecocadiogramma e l’holter poco tempo prima e non era stato rilevato nulla di anormale, il cardiologo e la dottoressa erano concordi nel dire che i miei sintomi erano causati dal mio stato ansioso e che dovevo rilassarmi e mi avevano consigliato di assumere degli ansiolitici,per fortuna non li ho presi. Avevo la coronaria destra chiusa al 100% alla faccia dello stato ansioso. Eppure ero stata chiara nel descrivere i sintomi: senso di oppressione al petto, fiato corto nel fare le scale e ogni tanto un breve oscuramento, come quando si spegne la luce. Forse avevo descritto con troppa lucidità questi sintomi e non sono stata creduta. Il mese prima mi ero iscritta ad un corso di pronto soccorso organizzato dal comune di Villasanta, e proprio la settimana prima la lezione trattava di come si attiva una chiamata al 118 e cosa fare nelle urgenze, nulla arriva mai per caso, a volte gli accadimenti della vita sembrano già programmati a nostra insaputa……dovrei continuare questo racconto ma ora non so da che parte continuare, e sinceramente non parlo mai volentieri dei malanni di questo corpo in cui mi sono ritrovata ma che non mi appartiene……lo accudisco, mi serve, ma non sono io. Il mio IO è altrove. Dove? Non lo so ancora, cerco, forse è questa ricerca che mi ha fatto scrivere tempo fa la frase con cui vorrei essere ricordata” E quando alfin l’anima mia straniera trovò casa mi tocco di andarmene”.
A volte mi domando – se io fossi nata in un altro luogo, un altro continente, un altro secolo, sarei stata ancora IO o sarei stata un’altra me. Mi piace pensare che al di là di razze, secoli, continenti, IO sarei stata sempre IO. Tanto grande e smisurato il tuo” EGO “ Rosanna?
Ritornando al mio infarto, quando mi riaprivano la coronaria ostruita il mio cuore si è fermato, il tempo di accorgermene e di dire al medico - guardi che me ne stò andando - ho sentito il medico rispondermi – lei non va da nessuna parte-  me ne sono andata. Non ho visto nessuna luce bianca in fondo ad un tunnel, come a volte si sente raccontare. Mentre il mio cuore era fermo, e questo l’ho scoperto quando sono” ritornata”, con gli occhi della mente ho visto migliaia di immagini scorrere vertiginosamente, per rendere l’idea potrei paragonarla alle macchinette per contare le banconote e rammento di aver pensato- cosa sto guardando? Forse sono i ricordi della mia vita quelli che vedo scorrere a cosi grande velocità.
Poi piccoli schiaffetti sulle guance mi hanno riportato di qua, l’infermiere mi stava chiamando, lo sentivo ma non ero ancora pronta per rispondere – aspetta, dammi tempo - ricordo di aver pensato.
Ho aperto gli occhi e sono tornata, lucida, sempre. Ho chiesto all’infermiere quanto tempo ero stata via
preoccupata per le mie cellule cerebrali, mi ha risposto ridendo dove ero andata in vacanza.
Solo nel pomeriggio in terapia intensiva ho scoperto un grosso livido sullo sterno e due segni rossi come bruciature, la dottoressa mi disse che aveva dovuto darmi un “forte cazzotto” e le bruciature erano del defibrillatore. Di quello che succedeva al mio corpo esternamente non ho memoria ma il ricordo di quello schedario, io lo chiamo così, non lo scorderò mai. Per molto non ne ho parlato e non riuscivo a dare una spiegazione “logica” a quello che avevo visto ma….nulla succede per caso , una donna sconosciuta  alla quale, per caso, stavo raccontando la mia avventura mi diede la risposta.
-Di la stavano cercando il tuo nome in quello schedario, non l’hanno trovato e ti hanno rimandata di qua-. Chiaro, semplice, logico . GRAZIE


LA LUNGIMIRANZA

Analizziamo questa parola senza scomodare greco o latino, che non ho mai studiato e non conosco. Lungi = lontano, mirare = guardare, quindi guardare lontano, ovvero essere lungimiranti.
Premessa necessaria per capire quello che scriverò.
Seconda premessa, leggo notizie allarmanti da scienziati e social: Salviamo la terra! Salviamo la terra??
-?-      La terra ascolta, ci guarda, sorride, e, se ci fermassimo ad ascoltarla la sentiremmo dire:- Ma voi lo sapete quanti anni ho, il tempo che vi è dato di stare coi piedi su di me è meno del battito d’ali di un moscerino, sono scomparsi i dinosauri, forse sparirete anche voi, io sarò sempre qua. Pensate piuttosto a salvare voi stessi.
Sento dire in giro che il regno vegetale è molto preoccupato per il genere umano e che le piante si stanno mobilitando per aiutarci.
Sento dire che la grande MADRE TERRA è preoccupata per il futuro dei suoi figli e ci vuole aiutare.
Sento notizie allarmanti da scienziati e social, sono tutti molto preoccupati perché i ghiacci dell’Antartide si stanno sciogliendo.
Bene, io sono molto lungimirante e dico, bene, questo è un segno che la terra ci sta aiutando e ora vi spiego il mio modo di intendere e interpretare le notizie che ascolto.
Io penso a tutte quelle terre che per ora sono ancora coperte dai ghiacci, un continente intero da scoprire, nuova terra vergine e non contaminata da coltivare. – Si, ma se i ghiacci si sciolgono tante coste e tante città verranno sommerse dall’acqua?- Certo, e può dispiacere che Venezia e tante altre città scompaiano, ma d’altronde nei secoli sono state distrutte tante di quelle città in nome di stupide guerre e ideologie, è scomparsa Atlantide, la biblioteca di Alessandria era stata adibita a stalla, nel secolo scorso abbiamo rischiato di perdere gli affreschi di Giotto nella cappella degli Scrovegni e pure ai giorni nostri quel grande patrimonio culturale tramandatoci dai nostri antenati non se la passa bene, quindi!  Quindi?  Ci metteremo di nuovo in cammino come antichi migranti alla ricerca di terre nuove da esplorare e nuove città da costruire.
Oggi 1 Aprile 2015 telegiornale: - Alcuni scienziati hanno scoperto in Antartide nascosti sotto i ghiacci i resti di antiche costruzioni, forse delle piramidi-.
Sarà vero, o sarà un pesce d’Aprile? Chissà? Sarà vero? Forse lo scopriremo tra qualche anno? Qualche decennio? Qualche secolo? Il pensiero va a quei propropronipoti che migreranno, BUON VIAGGIO.




mercoledì 7 gennaio 2015

" IO SONO CHARLIE"

...purtroppo, dico " purtroppo " e non vorrei essere fraintesa, anche io questa sera mi sento di dire "io sono Charlie ". Ho sempre pensato che tolleranza, comprensione e rispetto reciproco fossero le parole più giuste per parlarci. Un libro," Lettere contro la guerra" di Terzani, scritto dopo l'11 Settembre, ho amato e amo tuttora quel libro perchè mi ci specchiavo e che tuttora condivido.....ma questa sera......questa sera non posso fare a meno di dire anch'io " IO SONO CHARLIE ". In questo momento tutti i mass media occidentali ne parlano, non ricevo canali asiatici per sentire anche l'altra opinione. Questa sera se mi fosse possibile volgerei una richiesta a tutte le testate giornalistiche europee , una sorta di tam-tam un passa parola; - domattina mettete in prima pagina le vignette e i volti degli autori, e non l'uccisione di quel poliziotto se vogliamo dare un senso allo stare in piazza questa sera con una matita e un foglio in mano.- La giustizia farà il suo corso e chi uccide è un assassino, punto, non ci possono essere ne ma ne se e neppure ideologie che tengano. Come vorrei che domani sulle testate dei giornali ci fossero vignette e non assassinii.......forse ....chissà.....un'utopia?........