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mercoledì 1 maggio 2013

Quando i figli partono


A LAURA
Ciao tesoro ti scrivo mentre tu sei ancora in volo. Quando mi hai telefonato prima della partenza ho pensato mentalmente alla rotta e mi sono detta – forse tra poco passerà nei cieli sopra Milano e sopra casa – ho sorriso e ti ho salutata. Poi ho pianto, ho mangiato un panino e ho pianto, ti sto scrivendo e piango e gli occhiali mi si appannano. Non mi dire che non devo, che devo essere forte e ragionevole, che i figli vanno ed è giusto cosi, questa sera voglio piangere e dirti che mi mancherai tantissimo e che sette mesi saranno lunghissimi. Quando finirò questa lettera incollerò le pagine del calendario al muro sopra la scrivania e via via che il tempo passerà cancellerò le settimane fino al 31 Ottobre. Certo che vivrò questa primavera e poi l’estate ed anche l’autunno, lavorerò scriverò leggerò andrò a flamenco e a fare delle belle passeggiate,forse andrò al cinema o a cena fuori con gli amici, dalla finestra sentirò i grilli cantare e ci saranno delle belle sere di luna piena, ma nonostante tutte queste belle cose sentirò la tua mancanza. Ti chiedo solo di scrivermi qualche volta, anche solo una piccola frase, non ti prenderà molto tempo. La sera prima mi hai chiesto – Raccomandazioni?­ – Non ne ho da farti, ti regalo solo una parola che mi ha accompagnato nel corso degli anni, “DIGNITAS” antica parola latina usata dai nostri antenati romani e che non significa solo dignità, ma consapevolezza di quello che siamo. Gira il mondo esplora cerca guarda osserva impara ,io babbo e milo saremo sempre qui ad aspettarti un abbraccio forte mamma.
Buona fortuna e buon lavoro


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