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domenica 24 marzo 2013

lettera a Gio


 Una piccola burla

Ciao Giò,
qualche tempo fà mi avevi accennato che per il 30esimo anniversario del nostro gruppo micologico
ti sarebbe piaciuto scrivere un piccolo diario. Ricordi, storie e aneddoti su come eravamo e cosa
abbiamo fatto insieme in questi lunghi (o forse troppo brevi) 3 decenni. A questo proposito mi hai chiesto se avevo qualche storia o aneddoto da raccontare. Ripescando nella memoria  un fatto, ritorna in mente; una piccola burla fatta da me e da Mauro a spese degli amici, e ancora ne sorrido.

Ma prima di raccontarti questo fatto, un po’ di storia; io e Mauro ci siamo iscritti al gruppo micologico alla fine degli anni ottanta, avevamo visitato la mostra micologica a Oreno nell’ambito della “Sagra della patata”in Settembre, noi che conoscevamo solo due o tre specie di funghi eravamo rimasti affascinati nel vederne di cosi tante varietà, forme e colori. E poi il mitico tavolo di Peppino Ponzoni con il ruscello e la vipera, bellissimo. Abbiamo cominciato a seguire le lezioni il lunedì sera,la sede del gruppo a quei tempi era ancora all’ultimo piano di villa Cjoia. Fu proprio durante una di queste serate che la mia curiosità per la botanica e le erbe officinali si trasformò in passione, studio e lavoro della mia vita. L’artefice di questa svolta nella mia vita fu la signora Maria Lanzani Abba che ci tenne due serate sulle erbe in cucina , due serate indimenticabili . In questi lunghi anni ho spesso rivolto il mio pensiero a Lei ringraziandola. Cara Giò , questa premessa, prima di raccontarti della burla era necessaria proprio per capire lo spirito della burla stessa.  
 
Io e Mauro siamo dei cercatori di funghi un po’ atipici, intanto le levatacce alle 5 del mattino non sono fatte per noi, calma, che fretta c’è una passeggiata nel bosco è una piccola vacanza, e ci sono cosi tante cose da scoprire. Cosi tra Mauro che si diletta a fotografare minuscoli funghetti e me distratta da erbe e fiori , arriviamo nei boschi molto più tardi di quelli delle “5 DEL MATTINO”, e addio ai porcini. Si, i PORCINI, perché per quanto belli e buoni possano essere tutti gli altri funghi , l’emozione che ti dà lui è tutta un’altra cosa, è puro piacere. Agli inizi degli anni novanta , in Ottobre, avevamo organizzato con il gruppo un fine settimana (le avevamo chiamate giornate micologiche) a Borgotaro, nella colonia di don Luigi. Ambiente spartano, le camerate delle donne divise da quelle degli uomini, clima goliardico e festaiolo. Avevamo un cuoco che ci svegliava al mattino al suono della fisarmonica quando era pronta la colazione e ci faceva ballare  dopo cena. Di giorno si andava per boschi e la sera ognuno mostrava con orgoglio il proprio cestino pieno di funghi, cestini molto “interessanti”, tranne quelli di Rosanna e Mauro perché in quei giorni avevo trovato il prugnolo selvatico e le bacche di rosa canina che mi servivano per farci un liquore per l’inverno .Insomma di porcini , noi, pochini. Il Venerdi sera dopo cena si stabilirono gli itinerari per il giorno dopo, i boschi nei dintorni erano già stati esplorati tutti .La ricerca di boschi nuovi comportava la levataccia delle “5 DEL MATTINO” .- No grazie, andate pure senza di noi, noi domani faremo un giro a Tiedoli qui vicino , non ci siamo ancora andati , forse troviamo qualcosa.-
Il Sabato mattina quando ci siamo alzati erano già partiti tutti da tempo, purtroppo pioveva, cosa facciamo? Chiedo a Mauro, Andiamo a Tiedoli, dice lui.
Per andare a Tiedoli si passa dal centro di Borgotaro , e prima di girare a destra sul ponte, c’è un fruttivendolo. Tutti noi del gruppo sappiamo che, se il fruttivendolo ha le cassette di funghi esposte vuol dire che c’è la buttata.
 
L’idea è venuta all’improvviso - Mauro fermati!- Ho preso cestino e portafoglio , sono scesa , ho riempito il cestino con  una decina di porcini, ho pagato il fruttivendolo e sono risalita in macchina seguita dallo sguardo attonito di Mauro. Poi ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere ,-Cosi anche il mio cestino questa sera sarà “interessante” - ho detto.

Sorgeva un problema, pioveva forte e i miei porcini erano troppo puliti e asciutti , non erano credibili, quindi arrivata aTiedoli sono entrata nel bosco col mio bel cestino e vicino ad una quercia, con l’acqua che scendeva a catinelle, ho adagiato quei bei porcini sul prato e ho aspettato che si inzuppassero ben bene di acqua , poi li ho decorati con terra , foglie e muschio fino a renderli “ credibili”.

Alla sera fu un successo anche perché i cestini degli altri,nonostante i chilometri fatti, erano vuoti.
Mi ricordo ancora le domande indagatrici; ma dove? Sotto quercia o sotto castagno? In basso o in alto?
     -    Io sono stato a Tiedoli ieri e non li ho trovati-
      -  Tesoro, basta cercare nei posti giusti- rispondo io

Cara Gio, questo è il racconto della mia piccola burla, non l’hò mai raccontata a nessuno, anche se sospetto che molti amici del gruppo non ci siano cascati, in special modo Gabriele, così “sgamato”, guardò il cestino e scosse la testa ma non disse nulla.
Iosòchetusaicheiosò.
  Dopo tanti anni mi rivedo ancora sotto quella quercia tutta bagnata intenta a“sporcare e bagnare” quei funghi per renderli credibili, e ancora sorrido.

Usmate, Settembre 2011. Rosanna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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